METEODECALOGO: NUOVO STRUMENTO IDEATO DA LUCA MERCALLI PER UNA CORRETTA LETTURA DELLE PREVISIONI METEO
Che familiarità abbiamo con lo strumento delle previsioni meteorologiche che è frutto di un lavoro scientifico internazionale assai complesso ma spesso banalizzato e distorto. E soprattutto si può riassumere in una icona la complessità di una previsione?
Ne avevamo già parlato su Mountaiblog proprio qualche settimana fa, nel corso di un audio-intervista realizzata da Andrea Bianchi al noto climatologo Luca Mercalli.
Da oggi c’è uno strumento in più nelle mani degli italiani per i quali la lettura quotidiana del meteo, ma in particolare alla vigilia di un weekend o di una vacanza, è diventato un nuovo rito. Si chiama “Meteodecalogo”: a idearlo, proprio Luca Mercalli, il più popolare e accreditato tra i meteorologi italiani, presidente della Società Meteorologica Italiana e nostro “Experience Blogger”. Si tratta di uno strumento pratico e di facile comprensione con tanti consigli per una corretta lettura delle previsioni del tempo da parte del turista, ma anche degli operatori dell’informazione e degli addetti al settore turistico.
Il “Meteodecalogo” è stato presentato il 31 ottobre in occasione del convegno “Meteo e montagna – Consigli per l’uso” Skipass – Turismo e sport invernali e Società Meteorologica italiana, che a Modena Fiere ha inaugurato la Fiera Skipass, il salone del turismo e degli sport invernali.
«Prima di internet, – ha spiegato Luca Mercalli – la meteorologia era una materia riservata agli addetti ai lavori, oggi può arrivare a tutti, ma il problema è quale tipo di informazione arriva. Perché un notiziario letto in 2 minuti non può essere esaustivo, così come un fumetto, le famigerate icone, non possono essere esaustive della complessità di una quadro meteorologico su una zona, e in particolare in montagna. Da qui l’idea di questo Meteo decalogo per spiegare che in montagna le icone non funzionano, che le previsioni oltre i cinque giorni non sono attendibili e se qualcuno vi prevede oggi il tempo a Natale è un ciarlatano».
In Italia però c’è un problema in più, la mancanza di un ente nazionale di previsione. «Abbiamo degli ottimi servizi pubblici locali, aggiunge Mercalli, ma ogni regione si limita al proprio territorio. Se vogliamo avere delle previsioni affidabili, bisogna dedicarvi un po’ di tempo e ricordare soprattutto che nei servizi locali abbiamo personale preparatissimo, mentre dietro l’icona che appare sullo smartphone c’è solo un computer che esegue un programma. Oggi possiamo dire con certezza che le previsioni a 2-3 giorni hanno una probabilità del 90 per cento. L’errore residuo, sono 36 giorni all’anno in cui possiamo non azzeccare la previsione che naturalmente risaltano di più se coincidono con uno o più weekend.»
Il “Meteodecalogo” è già on line.
VAI ALL’AUDIO INTERVISTA DI MOUNTAIBLOG A LUCA MERCALLI
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