Era conosciuto come “l’uomo che faceva il sesto grado con i capelli bianchi”
E’ morto all’età di 88 anni lo scorso 7 ottobre, in casa di riposo, Franco Miotto, grande alpinista e accademico del Cai. Le sue ceneri saranno sparse nei monti “di casa”, tra la gigantesca muraglia del Burèl e i Monti del Sole.
Altoatesino di nascita, ha sempre frequentato la montagna accompagnando il padre cacciatore, acquisendo un’incredibile dimistichezza nello spostarsi su canaloni, cenge, e dirupi vertiginosi. Caratteristica principale delle ascensioni di Miotto, sono i difficili avvicinamenti alle pareti e i “viàz” da lui aperti. Passava dove sembrava potesse passare solo un camoscio.
Miotto iniziò la sua entusiasmante carriera alpinistica a 42 anni, età in cui molti altri sceglievano di attaccare gli scarponi al chiodo. La sua passione per gli ambienti selvaggi e naturali, per il rischio e la sfida, l’hanno portato ad innamorarsi del bellunese, dove trovò ambienti incontaminati e tante pareti ancora vergini.
Per le sue importanti imprese alpinistiche su Burel, Pizzocco, Pale di San Lucano e Col Nudo viene premiato nel 2001 con il “Pelmo d’Oro”. Fonte e approfondimento.
Per chi desiderasse conoscere meglio la figura di Franco Miotto, segnaliamo il libro “La forza della natura. Franco Miotto l’uomo dei viàz” di Luisa Mandrino (Cda&Vivalda Editori, 2002).