L’alpinista spagnolo stava tentando il Dhaulagiri per la 14esima volta
Carlos Soria, impegnato sul Dhaulagiri nella spinta finale alla vetta, ha subito un infortunio che compromette il suo 14° tentativo.
Il suo compagno di cordata, Sito Carcavilla, e gli sherpa del suo team, lo stanno spostando su una barella improvvisata da 7.700 metri di quota. L’alpinista spagnolo si è infortunato alla gamba sopra il Campo 3. Sembra che uno sherpa gli sia caduto addosso, provocandogli una probabile frattura alla tibia.
I polacchi Bartek Ziemski e Oswald Pereira (entrambi in vetta al Dhaulagiri pochi giorni fa, senza O2 supplementare. Ziemski ha anche realizzato la prima discesa integrale con gli sci), sono tornati sulla montagna per aiutare i soccorritori. Un elicottero li ha trasferiti da Kathmandu al Campo 2 del Dhaulagiri, il punto più alto possibile, viste le condizioni meteorologiche. Da lì, dovranno risalire per raggiungere lo spagnolo, muniti di O2 supplementare, farmaci e una barella, prima di riscendere al Campo 2 (o Campo 3) per l’evacuazione in elicottero.
Alla veneranda età di 84 anni, Soria stava tentando il Dhaulagiri per la 14esima volta. Con Sito Carcavilla e Mikel Sherpa, ieri ha raggiunto il Campo 3 (7.200 m) e in serata era partito per la vetta con il suo team.
Intanto sulla montagna si registrano nuovi vertici.
Seven Summit Treks ha appena annunciato che 7 membri del loro team hanno scalato con successo il Dhaulagiri.
Si tratta di Chhepal Sherpa (Nepal), Shehroze Kashif (Pakistan), Vibeke Andrea Sefland (Norvegia), Jangbu Sherpa (Nepal), Jitendra Ramdas Gaware (India), Thomas Ntavarinos (Grecia) e Angeli Sherpa (Nepal).