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13 Maggio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Due alpinisti muoiono sull’Everest durante la discesa

Everest. Fonte: Chhang Dawa Sherpa/facebook

Lo svizzero Abdul Waraich e lo statunitense Puwei Liu sono morti per sfinimento. Erano membri del team di Seven Summit Treks

La stagione alpinistica sull’Everest registra le prime vittime. Due alpinisti del team di Seven Summit Treks, Abdul Waraich (Svizzera) e Puwei Liu (Stati Uniti), sono morti ieri notte durante la discesa dalla montagna.

Abdul ha raggiunto la vetta ma è crollato nei pressi del vertice sud in fase di discesa. L’altro, Puwei Liu, ha raggiunto l’ Hillary Step prima di ritirarsi. È stato aiutato a rientrare al Campo IV a Colle Sud, dove successivamente è morto, secondo quanto reso noto da Chhang Dawa Sherpa, Direttore di Seven Summit Treks. “Abdul ha raggiunto con successo la vetta ma ha iniziato ad avere problemi durante la sua discesa. Era esausto”, ha riferito lo Sherpa.  “Abbiamo mandato altri due sherpa con ossigeno e cibo, purtroppo non sono riusciti a salvarlo.”

Puwei Liu è deceduto al Campo IV (7900m -S col). Durante la discesa dall’Hillary Step (l’altezza massima che ha raggiunta), ha iniziato a soffrire di cecità da neve e di sfinimento. Con l’aiuto di ossigeno supplementare extra e del supporto di uno sherpa aggiuntivo, ha raggiunto in sicurezza il Colle Sud. “Tuttavia, è morto improvvisamente mercoledì sera tardi.” , ha riferito Dawa Sherpa.

Maltempo sulla montagna

Oggi i venti sono aumentati e hanno impedito ad altri scalatori di progredire verso la vetta, secondo quanto reso noto da Alan Arnette. Le previsioni danno maltempo per una settimana. La prossima finestra dovrebbe aprirsi il 20 maggio.

Tra gli alpinisti pronti a salire senza O2 supplementare, ci sono l’ungherese Csaba Varga e l’americano Colin O’Brady, che hanno completato le loro rotazioni  di acclimatamento dormendo a Campo 3 e raggiungendo il Colle Sud a 8.000 m. Anche Kilian Jornet e David Goettler hanno completato due rotazioni lungo la via normale e sono pronti a partire per la vetta appena il tempo lo permetteà  (presumibilmente per la cresta occidentale dell’Everest e, forse, per un tentativo di traversata Everest-Lhotse).

Mingma Sherpa di SST aderirà alla petizione della Nepal Mountain Association di riportare indietro tutti le bombole vuote di ossigeno, affinchè possano essere riempite e utilizzate negli ospedali del Nepal. Mingma Sherpa ha anticipato il recupero di 500 cilindri a una condizione: “Le bombole dovrebbero essere destinate akle persone povere e indifese piuttosto che ai V.I.P.- ha affermato al New York Times e ha  aggiunto: “È nostra responsabilità aiutare il governo in questi tempi difficili. Saremo felici di farlo”