Riepilogo delle spedizioni autunnali in stile alpino
Le squadre commerciali hanno abbandonato gli 8.000 questa settimana, tuttavia le spedizioni non sono completamente chiuse.
Nelle montagne dell’Himalaya sono attualmente impegnate otto squadre che stiamo cercando di monitorare, anche se con difficoltà, poichè raramente forniscono aggiornamenti.
Manaslu (8163 m) – Parete Ovest
Dopo alcuni giorni di acclimatazione in mezzo alla folla presente sulla via normale del Manaslu (8163 m), i francesi Helias Millerioux, Charles Dubouloz e Symon Welfringer sono tornati sull’altro versante della montagna per tentare la difficilissima parete Ovest, in un’unica spinta in stile alpino.
“Sono già passati 17 giorni da quando ho lasciato la Francia con Charles Dubouloz e Symon Welfringer. – postava cinque giorni fa Millerioux – Da quando ce ne siamo andati non ci siamo ancora presi un giorno di tregua. 10 giorni fa, siamo partiti per acclimatarci sulla via normale del Manaslu. Il giorno prima, tornavamo dal nostro campo base avanzato ai piedi della parete Ovest. Tre giorni fa camminavamo da Darapani a Bimthang via Goa. Prima eravamo a Kathmandu. Non passa giorno che non ci facciamo una risatina sulla nostra spedizione. Ieri ci siamo acclimatati lungo la favolosa via normale del Manaslu: 8163 m e il record di 450 permessi rilasciati in questa stagione.
Che contrasto con l’austero versante Ovest, dove i sentieri storici sono abbandonati nella fitta e umida foresta nepalese!
Finché l’acclimatazione non sarà perfetta, non potremo scalare la montagna. Quindi, prima di tutto, le cose da fare. Infine, affinchè la spedizione non diventi frustrante e di attesa, è meglio vivere questo tempo come un viaggio esplorativo. Ho già la sensazione di essere qui da diverse settimane e che passeranno ancora alcune settimane… Mi piace, mi piace il viaggio.”
La loro spedizione durerà cinque settimane.
Jannu (7710 m) e Jannu East (7468 m)
Sullo Jannu, un team statunitense guidato da Alan Rousseau, tenterà una nuova via sulla parete Nord-Ovest e un team spagnolo, formato da Mikel Zabalza, Ekaitz Maiz, Iker Madoz e Mikel Inoriza, la parete Est dello Jannu East (7.468 m).
Entrambe le spedizioni hanno raggiunto il Campo Base tre settimane fa e da allora non hanno più fornito notizie.
Dhaulagiri II (7751 m)
Boris Langenstein e la francese Tiphaine Duperier sono attualmente sul Dhaulagiri II, con la speranza di scalare e poi scendere con gli sci dalla vetta. La loro spedizione è gestita da Climbalaya Treks & Expeditions.
Phungi (6524 m)
Il team giapponese formato da Taichi Kagami, Goto Kisuke e Masaki Adachi quest’autunno tenterà la prima salita del Phungi (6.524 m).
Garhwal Himalaya
Una squadra polacca è impegnata in Himalaya, nel Garhwal indiano, per aprire nuove vie sulle pareti di Thalay Sagar (6904 m), Bhagirathi II (6512 m) e Swachhand (6721 m).
Il team si è diviso in due e ha allestito i propri campi base nelle valli vicine di Gangotri e Kedar.
Wadim Jablonski, Jakub Radziejowski e Ondrej Huserka hanno allestito un campo base sopra il lago Kedar Tal su un ghiacciaio omonimo ad un’altitudine di circa 4700 m sul livello del mare.
Nel frattempo, Adam Bielecki, Damian Granowski, Kacper Kloda, Mateusz Grobel e Mateusz Wieckowski si sono accampati sul ghiacciaio di Gangotri, circondati da cime di 6.000 metri, completamente isolati.
La città di Gangotri, punto di partenza della spedizione, è situata vicino alle sorgenti del fiume sacro Gange. Purtroppo è anche l’ultimo posto dove c’è copertura. Più si sale, più la situazione diventa complicata. C’è anche un divieto, imposto dall’alto, di non utilizzare mezzi di comunicazione (cellulari, telefoni satellitari, spot, ecc. ). Probabilmente riceveremo loro notizie a fine spedizione…
Anche i fratelli Alex e Thomas Huber, sono nel Garhwal:
“Con una piccola squadra – Tad ovvero @mccreaphoto, mio fratello Thomas Huber ed io – domani partiamo per il Garhwal Himalaya, attraverso Gangotri -informava Alex l’8 settembre scorso sui social – Ci aspettano sei settimane nel bel mezzo del Garhwal Himalaya”
Langtang
Esteban Topo Mena è diretto nel Langtang con i compagni ecuadoriani Roberto Morales e Joshua Jarrin. Non hanno rivelato nel dettaglio i loro piani, solo che si stanno dirigendo verso “un luogo di cui si conosce molto poco, a parte qualche racconto epico”.
Ieri Topo Mena scriveva sul suo instagram: “Belle giornate qui fuori mentre cerchiamo di raggiungere la zona del Langtang con Roberto Morales e Joshua Jarrin; le montagne spuntano ancora di tanto in tanto, ma va bene così, siamo appena arrivati in città; è stato bello familiarizzare con la gente, [percepire] le vibrazioni e l’aria di qui, prima di provare a salire di quota.”
Il Langtang è una regione situata a nord di Kathmandu, al confine con il Tibet. La regione ospita numerose cime di cui la più alta, il Langtang Lirung (7246 m).
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