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11 Agosto 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Sono tre gli alpinisti dispersi sul Peak Pobeda (7439 m)

Dopo la scalatrice iraniano-britannica Mehri Jafar, scompaiono  l’iraniano Reza Adineh e il russo Valentin Mikhailov

Sono tre gli scalatori dispersi questa settimana  al Peak Pobeda (7439 metri), nel nord del Kirghizistan. Dopo l’iraniano-britannica Mehri Jafar, scomparsa da mercoledì scorso, non si hanno più notizie di Reza Adineh (Iran) e Valentin Mikhailov (Russia).

Il 7 agosto l’iraniano Adineh  è stato visto precipitato per 100 metri dalla cresta, sul versante cinese del Pobeda. Un alpinista israeliano avrebbe assistito all’incidente. Aineh si trovava, con la sua squadra, a circa 7.100 metri di quota. Jafari e Adineh facevano parte dello stesso contingente formato da cinque alpinisti iraniani (Jafari Mehri, Adien Reza, Mirzai Said, Babazaden Anari Samad e Nikbakht Bayazit), partito dal campo base il 3 agosto.

Il russo Valentin Mikhailov avrebbe invece perso la vita  l’8 agosto. Alcuni testimoni hanno visto crollare una cornice di neve sotto di lui. La notizia è stata divulgata da Mountain.ru. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli.

Zona dell’incidente a Valentin Mikhailov. Fonte: Mountain.ru

Incidente a Mehri Jafari: la richiesta di soccorso, ignorata dai compagni di scalata iraniani

Mehri Jafari. Fonte instagram

 

Mehri Jafari aveva raggiunto il Pobeda per effettuarne la scalata in solitaria.  Successivamente l’alpinista aveva riportato sui suoi canali social di volersi unire ad altri alpinisti iraniani per le difficili condizioni della montagna. Risulta che Jafari si sia separata dalla squadra tra C4 e C5, a circa 6.600 metri, e abbia iniziato la discesa da sola verso un campo inferiore. I due alpinisti ungheresi Albert Kovács e Péter Vitéz,  l’hanno vista cadere da circa 6.300 metri e hanno informato il campo base. Secondo quanto reso noto, l’operatore del CB avrebbe ordinato via radio alla sua squadra iraniana di abbandonare il tentativo alle vetta e di andare in soccorso di Mehri, ma il team avrebbe ignorato l’ordine per ben due volte, spento la radio e proseguito la scalata.

Peak Pobeda: la via di caduta di Merhi Jafar. Foto: Albert Kovács

Peak Pobeda: la via di caduta di Merhi Jafar. Foto: Albert Kovács

Mentre i suoi connazionali si rifiutavano di soccorrere Mehri, a Londra (dove Mehri vive) gli amici della scalatrice e i famigliari cercavano disperatamente di organizzare i soccorsi, mandando due elicotteri in zona per le ricerche.

Domenica, una squadra di tre volontari ha perlustrato la zona, ma senza trovare alcuna traccia della scalatrice

L’amico anglo-iraniano della donna, Alex Stone, e i due alpinisti ungheresi, Albert Kovács e Péter Vitéz, sono saliti a bordo di un elicottero e sono stati portati nella parte superiore del ghiacciaio Diky.

Hanno provato a cercare via terra  il corpo della donna, ma senza successo e, a causa della pericolosità per l’alto rischio valanghe, non hanno potuto trattenersi  a lungo ai piedi della parete.
La testimonianza degli alpinisti ungheresi