“E’ più importante saper leggere una Thangka, quanto saperla dipingere“: con queste parole pronunciate da un lama tibetano, l’alpinista e regista René Vernadet ci introduce in un mondo di profonda spiritualità, quello delle Thangkas, pitture dipinte su tela di cotone o di lino.
Ci troviamo all’inaugurazione della mostra “Thangkas e pitture del Tibet” nel giorno di apertura del 58° Trento Film Festival, in compagnia del curatore della mostra, Vernadet appunto, e di Betta Gobbi, che insieme al marito Gioachino è titolare della storica azienda Grivel: grazie alla collaborazione decennale di alpinisti impegnati nelle regioni himalayane, i coniugi Gobbi hanno raccolto questo importante insieme di opere religiose con l’intento di dare un contributo alla preservazione dell’immenso patrimonio spirituale del Tibet, messo a rischio dall’avvento della rivoluzione cinese.
Vernadet – che è noto ai più come un simbolo della cinematografia storica di montagna, autore di film e documentari girati in condizioni estreme, e che quest’anno è membro della giuria internazionale del Film Festival – è in realtà anche un profondo conoscitore del Tibet e della sua Tradizione spirituale…
Intervista a Betta Gobbi e René Vernadet (5’52”) > [audio:https://www.mountainblog.it/audio/Tangka290410.mp3]
Intervista di Andrea Bianchi
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