La mancanza di acqua e di freddo, e quindi di cascate, hanno orientato gli ultimi miei fine settimana verso dry tooling.

La Grotta del Lupo a Domegge di Cadore (BL), chiodata da Gianmario Meneghin, l’avevo visitata solo una volta 4 anni fa, e la ricordavo in questo bel posto in riva al Piave, con i suoi strapiombi orizzontali, e una partenza con un lancio a due picche su un tronco appeso che a quei tempi mi intimidiva.

Quest’anno a fine novembre sono finalmente riuscita a tornarci con il mio compagno Marco, incontrando anche due amiche della Coppa del Mondo di ghiaccio: Stephanie Maureau e Anna Torretta ed il “padrone” della grotta Gianmario Ghin.

Steph ed io siamo riuscite a flashare il D10 “La legge di Newton”, bellissimo, che a mio parere per questo grado è abbastanza duro. Subito dopo ho fatto al primo giro “L’uomo sogna di volare” il D9+ che anni fa avevo fatto con gli speroni, e che questa volta ho chiuso con molto meno fatica e nessun terrore del lancio iniziale.

Il giorno successivo Ghin ci ha portato in una seconda grotta che aveva appena finito di chiodare; questa è alta 30 metri e strapiomba 20. Dopo aver fatto un giro su una delle due vie ancora da liberare ero stanchissima per tutti gli Yaniro fatti nei ultimi due giorni ma anche sicura che in questo posto dovrò assolutamente tornare.

Lo scorso fine settimana invece, tra gli allenamenti nelle solite falesie di Ambria (BG) ed Iseo (BS), abbiamo deciso di vedere un posto per noi nuovo, la falesia Dry di Ferrara di Monte Baldo. Avvicinamento corto, posto comodo e quest’anno, per via del meteo, anche molto asciutto. Vie dal grado D5 fino all’ D10, quindi una bella scelta. Dopo aver salito a vista il D8+ “Super piomba” ed il D9 “Fessura diabolica” ho deciso di buttarmi sul grande traverso di D10, anche quello chiuso a vista. È una bella falesia con tutte le partenze già strapiombanti e boulderose e nel traverso si trova qualche rovescio da tirare e tallonaggi: da provare.

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