Ancora pochi minuti e andrò a nanna. Tanti pensieri per la testa, un po’ ciome tutti.
Sono andato a realizzare un video subacqueo al tramonto: abbiamo sondato un relitto, più volte, da ogni lato e in ogni stanza.
Potrei dire “è stato davvero entusiasmante” o utilizzare una delle tante frasi, non dico scontate ma di certo immaginabili. Preferisco non specificare e lasciar correre libera la fantasia, in un luogo che dona proprio quel tipo di libertà.
Mi sono concesso giusto un selfie underblu al sole quasi addormentato.
Non è mia abitudine, ma qui sarebbe stato un bel ricordo: sic.
Che dire? Accadono sempre cose particolari: gli incontri con cerbiatti, daini, tassi, volpi, gipeti, cinghiali e lepri… quasi ogni notte, al ritorno a casa. Il ritrovarsi con un’infermiera con cui parlai quand’ero solo un bimbo e, per curarmi, mi misero dietro a un vetro; ogni cosa di ghiaccio, tranne lei. Il dar coraggio a chi di coraggio necessita, o magari un semplice ascolto, nel momento giusto. Un fratello che ti manda la foto della sua piccola appena nata, grande non più del palmo di una grossa mano.
Eppure… per quanti siano gli occhi in cui io abbia guardato, per quanti manti abbia accarezzato, per quani pugni abbia serrato…
…non smetterò mai di sentire il cuore che accelera per un destino da compiersi nonostante i rischi, per un cucciolo che senza averti mai incontrato ti guarda e scodinzola, per due occhi che vedi, capisci tutto e non capisci più nulla.