Intervista di Andrea Bianchi
Riprese e montaggio: Andrea Monticelli
HERVÉ BARMASSE. IL PROTAGONISTA DI SOLITARIE ESTREME OFFRE SPUNTI DI RIFLESSIONE AL 63°TFF
Nato a Valtournenche, proprio sotto il Cervino, Hervè Barmasse è oggi uno degli alpinisti, più in vista delle nuove generazioni. Protagonista di diverse solitarie estreme sulla montagna di casa, nel marzo dello scorso anno è riuscito nel primo concatenamento invernale in solitaria delle 4 creste del Cervino (4.478 m), oltre ad aver effettuato la prima solitaria invernale della Cresta di Furggen per la via degli Strapiombi.
Tra i giurati del 63° Trento Film festival, ha affiancato Reinhold Messner nella conduzione della serata “150-100-50-0 Storie di alpinisti fra il Cervino e la Guerra”, evento che ha celebrato alcuni anniversari 2015, primo fra tutti i 150 anni dalla prima salita del Cervino.
Secondo Hervé, nell’alpinismo del futuro, per vivere delle grandi avventure, forse sarà necessario rinunciare a un po’ di tecnologia … “ma saremo pronti a farlo?”, si chiede.
Per Barmasse, intervistato a Trento da Andrea Bianchi della nostra redazione, è importante non ripetersi e vivere esperienze differenti. Hervé invita tutti a non guardare necessariamente al grande alpinismo per vivere forti emozioni ma a concentrarsi su se stessi…
Secondo Barmasse, Messner è uno dei più grandi alpinisti di queste ultime quattro generazioni, non solo per le sue imprese alpinistiche ma per il tipo di comunicazione e per aver sempre promosso la cultura di montagna. “Dobbiamo cercare di preservare il territorio montano – dice Barmasse – non solo utilizzarlo per le nostre grandi scalate.”
Simonetta Quirtano
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