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16 Luglio 2015

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IL FUOCO SOTTO LA NEVE, con Paola Rossi. A Punta Serauta, il 18 luglio 2014

Lares. Compagnia del Cap. Calvi. Fonte: www.piccionaia.it

Lares. Compagnia del Cap. Calvi. Fonte: www.piccionaia.it

“IL FUOCO SOTTO LA NEVE”. SPETTACOLO TEATRALE CON PAOLA ROSSI AL MUSEO MARMOLADA GRANDE GUERRA

Sabato 18 luglio 2015 alle ore 11.00, al Museo Marmolada Grande Guerra, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Guerra Bianca – Il fuoco sotto la neve” di e con Paola Rossi, attrice della Piccionaia-I Carrara/Teatro Stabile di Innovazione, da anni conduce progetti teatrali dedicati all’arte, alla scienza e alla storia.

Una narrazione accompagnata dalla proiezione di foto e filmati che vede protagoniste le montagne della Grande Guerra in un percorso cronologico e geografico che si sposta lungo il tratto di fronte dal Passo dello Stelvio alle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità. Migliaia di uomini combatterono su quelle montagne: alcuni di loro, italiani e austriaci, prendono voce durante il racconto, di altri si riportano solamente le parole o si ricorda la partecipazione a un particolare episodio.

Prima e dopo l’evento una guida sarà a disposizione per accompagnare i partecipanti nella visita del Museo Marmolada Grande Guerra (3000 metri).

IL RACCONTO

Il 24 maggio del 1915 il Regno d’Italia entra in guerra contro l’Impero Austro Ungarico. Si apre un nuovo fronte di guerra lungo una linea di confine di 650 chilometri di montagne. Fin dal primo momento gli italiani concentrano l’attacco a oriente: le “battaglie dell’Isonzo” con la loro numerazione progressiva, scandiscono le tappe della guerra.

Lungo il confine col Trentino, invece, l’esercito di Cadorna dovette ben presto assumere un atteggiamento difensivo. “Guerra Bianca-Fuoco sotto la neve” racconta di questo fronte, che si eleva fin oltre i 3.000 metri di quota, in zone dove già era difficile respirare, zone dure e inospitali, ma di incomparabile bellezza.

Qui il conflitto non fu caratterizzato dai grandi assalti, ma da una logorante guerra di posizione condotta tra le rocce, il ghiaccio e la neve: azioni di piccole pattuglie e grandi battaglie dove protagonista incontrastata fu
la natura. E dove la dimensione umana, grazie alle situazioni ambientali e climatiche estreme, prese il sopravvento. Alla ricerca di questa dimensione umana resa vivida dal contatto con la montagna va questo racconto, attraverso le parole dei protagonisti, tratte da lettere, ricordi, diari. Sullo sfondo delle azioni di guerra, si cerca di ricostruire le condizioni psicologiche e materiali quotidiane dei soldati costretti a vivere e a
combattere in quota.

Testimoni apparentemente muti del racconto sono oggetti che oggi non ci fanno pensare alla guerra, come una slitta o un paio di sci. Oggetti che ebbero un ruolo fondamentale nei momenti più duri del conflitto, quando, durante gli inverni, anche la natura si fece maggiormente avversa, con temperature fino a 35 gradi sotto zero e abbondantissime nevicate. Sci e slitte furono utilizzati per lo spostamento e il trasporto di uomini, vettovaglie, armi, feriti, e rappresentarono spesso la salvezza per molti.

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