Ero insieme al mio redattore Andrea Bonetti, e con lui me lo sono goduto fino all’ultima drammatica immagine: ecco quelli che a mio parere sono (quasi) gli unici 5 buoni motivi per NON andare a vedere “Everest” di Baltasar Kormákur!
di Andrea Bianchi
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Se avete anche solo una minima idea di quanto possa essere vano e folle cercare di arrivare in cima ad un 8.000 a bordo di una spedizione commerciale, e siete convinti che l’alpinismo – quello vero – non si compra con un biglietto da 60.000 dollari, allora non vi serve vedere “Everest”, perché non troverete altro che conferme su questo.
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Se sapete per esperienza che nulla può sostituire l’esperienza reale, e che anche con le meraviglie del 3D rimarrete comunque seduti nella vostra poltroncina, sarà più utile che quelle due ore le passiate a correre o a fare due tiri in falesia: almeno il vento che sentirete addosso sarà quello vero!
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Se pensate che un film – per quanto fatto bene e capace di approfondimento psicologico – possa aiutare a rispondere all’eterna domanda sull’alpinismo – e su tutte le azioni estreme dell’uomo – ovvero “perché?”… lasciate perdere e rimanete con le vostre (parziali) risposte.
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Se cercate un (nuovo) eroe da (s)mitizzare intorno a tutta questa faccenda da “aria sottile”, beh, qui non lo troverete né tra gli alpinisti a capo delle spedizioni (Rob Hall, Scott Fisher), né tra i loro clienti, né tra gli sherpa: rimangono tutti sepolti dalla stessa assurdità di neve e ghiaccio…
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Se infine cercate un buon motivo per dare torto a Messner (che del film ne ha parlato prima ancora di vederlo), avete perso in partenza: lui ha sempre ragione!
Andrea Bianchi
MountainBlog.it
Tags: Cinema, Everest, experience