L‘International Mountain Summit si è chiuso il 7 novembre. Fin dal 30 ottobre, alpinisti e arrampicatori di fama mondiale, organizzazioni e rappresentanti d’industrie specializzate si sono incontrati a Bressanone in Alto Adige per discutere, festeggiare e instaurare nuovi contatti.
“Il punto culminante è stata senz’altro la visita di Oh Eun Sun”, ha commentato l’organizzatore dell’IMS Alex Ploner. “Con i suoi modi gentili ha raddrizzato le cose ed ha cambiato la sua immagine nei media europei”.
Ricordiamo che Oh Eun Sun è stata la prima donna ad aver scalato tutte le quattordici vette sopra gli ottomila metri, sebbene l’impresa sia registrata nella classifiche ufficiali come “disputed” (contestata).
Anche altri temi hanno ottenuto grande successo. “Quest’anno, tutte le manifestazioni hanno funzionato perfettamente”, ha spiegato Ploner ed ha aggiunto “giornate specialistiche come quella sulle Dolomiti Patrimonio Unesco sono state organizzate qui per la prima volta, una cosa molto importante per l’Alto Adige“. Ed anche in merito al tema del salvataggio ad alta quota si sono viste nuove idee e proposizioni interessanti. “Qui, abbiamo dato il via a qualcosa d’importante” spiega ancora Ploner. Grande consenso hanno anche avuto i vari contributi degli IMS Talk, le presentazioni degli alpinisti.
“Quest’anno abbiamo avuto presentazioni molto diverse tra loro. Non solo storie di montagne vissute in prima linea degli alpinisti, ma anche racconti di esperienze personali, come quelle di Simone Moro e Steve House. Questi ultimi hanno permesso di entrare a far parte di momenti della loro vita”, ha sintetizzato il presidente dell’IMS, Markus Gaiser.
Alla fine dei Talks, alpinisti e ospiti si sono incontrati al Forum per “disarrampicare”, scambiare opinioni tra di loro e con gli ospiti. Gli ospiti dell’International Mountain Summit hanno potuto avere contatti diretti con gli alpinisti migliori al mondo grazie alle IMS Walks. “Le escursioni sono qualcosa di completamente diverso. Quest’anno abbiamo avuto più richieste dell’anno scorso e tutti gli appuntamenti hanno avuto molti partecipanti, specialmente quello con Reinhold Messner. Questo ci rende felici, poiché anche gli alpinisti sono favorevoli a queste iniziative. Oh Eun Sun ha addirittura partecipato a due Walks”, ha spiegato Markus Gaiser.
Nel complesso, la seconda edizione dell’IMS ha avuto più visitatori dell’anno scorso.
“Abbiamo avuto in totale 5.600 visitatori al Forum e più di 4.000 per il Bouldering e lo Slacklining”, ha spiegato Gaiser. Le sale della palestra di pallavolo sud di Bressanone hanno accolto molti visitatori nelle giornate di giovedì e venerdì, in particolare la prima Coppa del Mondo di Slacklining (vedi i risultati), e la IMS Cup, che ha accolto la crema dei boulderisti ed offerto uno spettacolo entusiasmante (vedi risultati e immagini).
Ploner però ha anche criticato la poca partecipazione dei media locali e degli altoatesini che non hanno rispecchiato le attese in fatto di presenze. “Soprattuto il mancato interesse di persone e responsabili del settore turistico ci ha molto dispiaciuto” spiega Ploner.
Gli organizzatori dell’IMS danno già uno sguardo all’edizione del prossimo anno. “Per il 2011 le date sono già state fissate. Il terzo IMS avrà luogo dal 21 al 30 ottobre”, ha spiegato Alex Ploner. “Una cosa che mi da molta soddisfazione: abbiamo avuto una buona presenza anche nei media internazionali, considerevolmente più dell’anno scorso. Possiamo quindi dire che il mondo della montagna guarda a Bressanone durante questa settimana. E questo si ripeterà anche nel 2011. Ci stiamo già lavorando e ce ne rallegriamo.”
Ed infine un commento personale: trovo l’IMS sicuramente una iniziativa molto interessante, forse anche unica nel suo genere. Anche l’organizzazione è ottima grazie all’alta professionalità e disponibilità del comitato organizzatore e del personale.
Personalmente però il programma di quest’anno non ha rispecchiato le mie attese, cosa confermatami anche da diversi esperti del settore tra cui guide alpine ed appassionati. Infatti l’anno scorso il programma, ma soprattutto le personalità invitate erano forse di tutt’altro calibro. L’unica persona che quest’anno mi è particolarmente piaciuta è stato Steve House, alpinista statunitense. House è considerato uno dei principali sostenitori del cosiddetto “stile alpino”, ovvero la propensione ad effettuare ascensioni con un ridotto quantitativo di materiale, prediligendo la velocità d’azione garantita solo da un meticoloso allenamento e da notevoli capacità tecniche; la sua etica ferrea comporta anche il totale rispetto per l’ambiente affrontato durante la scalata, la quale avviene senza l’ausilio di corde fisse e bombole d’ossigeno, attrezzature che costituiscono una notevole fonte di inquinamento per gli ambienti d’alta quota. A questo proposito egli ha fortemente criticato il team russo vincitore del Piolet D’Or 2004 per l’ascensione del versante settentrionale dello Jannu, in quanto la spedizione, portata avanti per alcuni mesi, ha abbandonato lungo la via di salita 77 corde fisse. Egli stesso nel 2006 ha ricevuto il quattordicesimo Piolet D’Or per l’ascensione in coppia con Vince Anderson della parete Rupal del Nanga Parbat.
Un consiglio che mi permetto di dare al Comitato Organizzatore di IMSè di coinvolgere forse ancora di più certe icone dell’alpinismo locale ed internazionale all’atto della scelta delle persone da invitare. Qualche nome già mi verrebbe in mente….
Confido che anche l’IMS 2011 sarà un appuntamento da annotarsi nel proprio diario, cosa che personalmente sicuramente farò.
Patrick Stuflesser
Gli alpinisti di spicco dell’edizione 2010 di IMS: Nives Meroi, Denis Urubko, Hans Kammerlander, Krzysztof Wielicki, Andy Holzer, Steve House, Mick Fowler, Simone Moro, Reinhold Messner, Alessandro Gogna, Jerry Moffat, Silvio Mondinelli, Kurt Diemberger, Stephen Venables, Alexander Huber, Oh Eun Sun.
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