Il 64° Trento Film Festival, appena concluso, è stato l’occasione perfetta per scoprire un mezzo che non avevamo mai avuto modo di provare sia in un contesto urbano che nella natura: la e-bike. Centurion Bikes, infatti, ci ha fornito attraverso il distributore in Italia Panorama Diffusion due MTB e una city bike con pedalata assistita da motore elettrico Bosch, dandoci così la possibilità di muoverci fra un’intervista e l’altra con questi mezzi nel centro di Trento. Chi scrive, lo diciamo subito, è rimasto letteralmente affascinato da questo modo di intendere la mobilità su due ruote (e pedali).
Partendo dall’abitudine del sottoscritto di muoversi 12 mesi l’anno in bicicletta, sia per andare al lavoro che per svago, non avevo mai avuto modo di confrontare la mia esperienza con quella dello spostarsi con una bici elettrica per più di qualche giorno. Volete per quella sensazione di sentirsi ciclisti duri e puri anche in sella ad una Graziella da città, avevo sempre guardato con un misto di curiosità e sospetto alle biciclette con pedalata assistita. Dopo quasi dieci giorni, salutare la mia Centurion ha suscitato in me sensazioni simili a quelle che si provano al rientro da una bella vacanza che vorresti non finisse così presto.
Innanzitutto, il motore Bosch consente di scegliere fra quattro diversi livelli di pedalata assistita, da un tranquillissimo Eco che interviene solo quando la pedalata si fa pesante a uno scattante Turbo che fa partire la bicicletta come una fionda, modalità assolutamente divertente e utile nel caso della classica rotatorio nella quale scattare prima delle automobili in arrivo. In mezzo a questi estremi, le modalità Tour e Sport rappresentano un ottimo compromesso per medie distanze e andature stabili intorno ai 24-25 km/h in ciclabile. Va ricordato infatti che, per legge, il motore non può intervenire sopra i 25 km/h ma, una volta impostata l’andatura, una folata di vento contrario o un cavalcavia non saranno più una scocciatura negli spostamenti urbani.
Dato per assodato ormai che faccio fatica a rinunciare alla mia city bike elettrica per gli spostamenti urbani, non posso tralasciare i giri che ho fatto con la e-MTB provando ad affrontare salite non banali e terreni diversi dall’asfalto. Dotata sia di ammortizzatore anteriore che posteriore (questo bloccabile), la MTB Centurion è perfetta per spingersi su percorsi dedicati alle mountain bike, rendendoli accessibili anche per chi non ha un allenamento da sportivo. Sulla salita del Doss Trento, con pendenze intorno al 13-14%, salivamo in modalità sport ad oltre 20 km/h senza faticare, potendoci così gustare il panorama della città di Trento dall’alto senza dover penare per arrivare al parco in cima al dosso.
So già che, a questo punto, i puristi della MTB inizieranno a storcere il naso di fronte alla facilità con la quale ho raggiunto la sommità senza faticare; eppure, paragonare l’esperienza di una MTB tradizionale a quella di una e-MTB è sbagliato. Innanzitutto, la Centurion consente di rimuovere la batteria (come quando la si mette in carica) e utilizzare, eventualmente, la MTB come tutte le altre, pagando dazio a un peso leggermente superiore ad una MTB senza la pedalata assistita. Con l’ausilio del motore elettrico, però, c’è la possibilità di andare alla scoperta di percorsi in montagna intendendo queste escursioni come gite all’aria aperta, rese accessibili anche a chi non cerca la performance e non è allenato come un biker abituato a lunghe distanze. Da questo punto di vista, la e-MTB amplia l’utenza della mountain bike senza nulla togliere a chi preferisce l’aspetto della fatica per arrivare in vetta.
Certo, un pubblico poco esperto rischia di sottovalutare che la MTB richiede preparazione non solo per la salita ma anche e soprattutto per la discesa, che con un motore in grado di aumentare il peso della bicicletta non deve essere banalizzata. A tal proposito, infatti, è consigliato avvalersi dell’aiuto degli istruttori di MTB, sempre più presenti nelle località turistiche in montagna, al fine di minimizzare i rischi e vivere l’esperienza della MTB (assistita o meno che sia), in sicurezza e divertendosi con amici, familiari o da soli.
Tornando all’aspetto della mobilità urbana, invece, l’utilizzo della e-bike Centurion ci ha permesso di diminuire molto i tempi di spostamento e la fatica di percorrere la città da un capo all’altro, in particolar modo nelle continue ripartenze alle quali il traffico costringe. Si badi bene, l’esercizio fisico non scompare affatto e muoversi in bicicletta assistita non diventa paragonabile allo scooter. Al contrario, l’aspetto più apprezzabile è quello di potersi muovere fra un appuntamento e l’altro in maniera veloce e senza presentarsi sudati per la fatica, specie in caso di rush per evitare ritardi: diciamo che, ad oggi, non mi è mai capitato di trovare un modo così piacevole ed efficienti per spostarmi in città (a Trento come a Londra, dove ho vissuto due anni).
Ultimo aspetto, l’autonomia e il tempo di ricarica. La batteria delle nostre Centurion Bikes, sia MTB (500 W) che city bike (400 W), ci garantiva più di 100 km di autonomia in modalità Eco, circa 80 km in modalità Tour, 60 km in modalità Sport e poco più di 40 km in modalità Turbo. Con un utilizzo intenso, ci trovavamo a caricarla circa una volta ogni tre giorni dovendo aspettare poche ore per ricaricare completamente le batterie. Anche questo aspetto, dunque, risulta tutt’altro che spiacevole o laborioso.
In conclusione, questi dieci giorni in sella alle nostre e-bike Centurion ci ha fatto scoprire la città e i suoi dintorno in una maniera nuova, ecologica e al tempo stesso divertente. Non è un caso, ormai lo abbiamo capito, se le e-bike si stanno diffondendo sempre più sia nei contesti urbani delle grandi (e non solo) città, sia nelle località turistiche montane grazie alle e-MTB che possono rendere accessibile le escursioni su due ruote in montagna anche a chi non può sobbarcarsi migliaia di chilometri di preparazione fisica. Provatele, vedrete che difficilmente poi potrete farne a meno.
Centurion Bikes distribuisce i suoi prodotti in Italia attraverso Panorama Diffusion (qui il sito web dedicato).
Andrea Bonetti – MountainBlog.it