Per parlare di montagna bisogna conoscerla e amarla davvero. Non ci si può improvvisare esperti. Per parlare di montagna è necessario aver percorso sentieri e vallate, avere raggiunto qualche cima, non necessariamente con corde e chiodi, ma anche solo camminando, aver sciato nel silenzio ad alta quota o aver attraversato canaloni e altipiani sulle piste da fondo. Bisogna aver respirato una certa aria rarefatta, essere stati scottati da un sole incredibilmente forte e poco filtrato, aver visto quella luce che in ogni parte del mondo ti fa capire che sei in montagna.
Carlo Grande, scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano, conosce la montagna, la ama e ce la racconta, con grande semplicità, nelle pagine di “Terre Alte” che non è un romanzo, non è un saggio e neppure un racconto di viaggio, ma una raccolta di impressioni e ricordi che ci fanno rivivere momenti della sua vita legati alle “terre alte”. Certo, chi vive a Torino come lui è già “geneticamente” predisposto ad avvicinarsi a quelle cime che vede ogni giorno, come le quinte di un teatro lungo centinaia di chilometri. La montagna è come il mare, di cui tutti sanno l’effetto d’attrazione e di rimpianto che suscita in chi vi è nato e se ne è allontanato. Anche la montagna (e chi ha vissuto ai suoi piedi o sui suoi pendii lo sa) genera un sentimento di nostalgia e di passione molto forte.
Tratto dal libro: “Quando si ha, come noi, una tale sicurezza materiale da non temere più di tanto per il futuro, quando non ci si domanda cosa succederà la settimana prossima, quando si ha sempre di che vivere e non si sa più per cosa, si forma intorno a noi una prigione senza confini, da cui è difficile fuggire.
Una delle vie maestre, la più faticosa e feconda, è quella che conduce alle terre alte. Guai a perdere il bene della montagna e della natura, volgere le spalle alla sua verità profonda. E’ fatta di bellezza, di fatica, di solitudine e silenzio: valori poco alla moda, che aiutano a vivere. Il vero isolamento, quello che ci fa sentire soli, non è una condizione fisica, è uno stato morale. E’ rimanere fra gente insulsa e compiere azioni insignificanti, è produrre cose inutili che mortificano la nostra vita e la svuotano di senso.”
PRESENTAZIONE ALL’UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO IL 18 MAGGIO
“Terre Alte”, pubblicato in prima edizione nel 2008 e riproposto nel 2016 con una nuova veste grafica, sarà presentato mercoledì 18 maggio, alle ore 10, da Carlo Grande, insieme a Dario Voltolini, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (via Fanti 17 – Torino), nell’ambito de “Gli Appuntamenti del mercoledì mattina” – 2° ciclo 2016.
TERRE ALTE
Autore: Carlo Grande
Editore: Ponte alle Grazie - Milano - 2016Pagine: 223
Prezzo di copertina: € 13.9