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3 Giugno 2016

Corsa in Montagna · Running

CAMIGNADA POI SIÈ REFUGE 2016: non ci sarà la Val Giralba

Camignada 2016, frana su sentiero Val Giralba. Fonte: CAI Auronzo

Camignada 2016, frana su sentiero Val Giralba. Fonte: CAI Auronzo

CAMIGNADA POI SIÈ REFUGE, ANCHE NEL 2016 NON CI SARÀ LA VAL GIRALBA A CAUSA DI FRANE SUL PERCORSO

Anche quest’anno la Camignada poi siè Refuge dovrà rinunciare a percorrere uno dei tratti di maggior suggestione, la Val Giralba. I forti temporali dello scorso anno e i continui smottamenti dei mesi scorsi hanno infatti fatto franare il sentiero in diversi punti, rendendolo impraticabile e, conseguentemente, poco sicuro. Tanto che l’ordinanza di chiusura del sentiero stesso emessa la scorsa estate dal Comune di Auronzo di Cadore è ancora in essere.

Il prossimo 7 agosto, dunque, l’appuntamento non competitivo della corsa in montagna che si snoda lungo alcuni tra i sentieri di maggior fascino delle Dolomiti, con partenza dalle sponde del lago di Misurina e arrivo in riva al lago di Auronzo di Cadore (BL), proporrà lo stesso tracciato dello scorso anno.

«Abbiamo effettuato diversi sopralluoghi e purtroppo non possiamo fare altrimenti» spiega Stefano Muzzi, da qualche settimana nuovo presidente del CAI di Auronzo, la realtà che da 44 anni organizza l’evento. «La Camignada prenderà il via da Misurina, salirà al rifugio Auronzo per poi toccare i rifugi Lavaredo, Locatelli e Piani di Cengia. Da qui il tratto nuovo del percorso, già sperimentato lo scorso anno, con il passaggio ai laghi di Cengia e la discesa attraverso la Val di Cengia fino allo sbocco in Val Marzon prima di immettersi sulla ciclabile che condurrà al traguardo del palaghiaccio. Il percorso sarà leggermente più lungo e con un po’ meno dislivello rispetto a quello classico, ma non per questo meno suggestivo, come hanno confermato gli apprezzamenti dei partecipanti del 2016».

«Da tempo siamo al lavoro comunque per trovare una soluzione che consenta di tornare in Val Giralba e dunque toccare i due rifugi che abbiamo dovuto abbandonare la scorsa estate, vale a dire Comici e Carducci» prosegue Muzzi. «Abbiamo individuato, anche in collaborazione con il gestore del Carducci e altri esperti della zona, una possibile soluzione in un sentiero che si stacca dal fondo del torrente all’altezza di Pian de le Salere e poi prosegue in quota fin quasi all’uscita della Val Giralba. È un sentiero che, tra l’altro, ripercorre a tratti una via militare realizzata dai soldati italiani nel 1915, all’inizio della Grande Guerra».

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