MENU

12 Settembre 2015

Uncategorized

14 agosto – Verso Hafnarsandur

Quando meno te lo aspetti, il tempo torna a scorrere.

Foto Andrea Gabrieli - www.andreagabrieli.it

Foto Andrea Gabrieli – www.andreagabrieli.it

Faro di Làtravik. Doccia solita, medesima toilette. Colazione per tutti e detersione stoviglie…
Un saluto al cucciolo dipartito, un ultimo addio a un corpo, prima ch’esso diventi pianta e ancora rumore di passi.

2015-08-14_30496-Hornstrandir-Hornbjargsviti

Ci dirigiamo prima a nord poi a ovest, lungo il profilo delle scogliere

2015-08-14_30540-Hornstrandir-Hornbjargsviti-Cascata

2015-08-14_30564-Hornstrandir-Hornbjargsviti-Cascata

2015-08-14_30575-Hornstrandir-Hornbjargsviti

Lasciamo alle spalle muraglie di pensieri e colori. Il tempo non torna mai, va sempre nella stessa direzione, ma con il giusto prezzo in termini di anima, possiamo portarne una parte dentro, senza perderlo, senza perderci.

Passeggiamo tra dicchi e formazioni dalle morfologie incredibili. Sto attento a ciò che accade, il mio compito non è cambiato, sempre invisibile, sempre lì, finché non abbasso la guardia.

Siamo spiriti attraversati dai nembi, sentimenti vaporizzati, nostri o di chi voglia respirarli.

Compariamo e scompariamo, assumendo forme di ricordi, déjà veux di affetti, timori, paure, sogni, entusiasmo, vita e virtù.

2015-08-14_30595-Hornstrandir-Hornbjarg

Entusiasti ci stringiamo sorridendo e scendiamo dal passo di Kyrdalur; vorremmo visitare l’Hornbjarg, il corno a nord, ma il clima non lo consente e perciò proseguiamo verso il campo.

2015-08-14_30601-Hornstrandir-Hornbjarg

Alla baia di Hàumelar salutiamo una piccola volpe e ammiriamo una natura senza clessidra, senza calendario, senza pergamene.

2015-08-14_30642-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica-Rt

2015-08-14_30645-Hornstrandir-Hornvik

2015-08-14_30650-Hornstrandir-Hornvik-Guado-Rt

Sui lidi troviamo scheletri di balene, ricordando il motto degli icelander, il loro “in bocca al lupo” che riguarda proprio la fortuna di trovare il corpo di un cetaceo sulla spiaggia. Per gli italiani il riferimento è alla protezione delle mamme rispetto ai propri cuccioli: la loro sopravvivenza. Per gli islandesi il riguardo della natura che aiuta il popolo regalando in dono il suo cibo, con lo stesso amore. Il ciclo della vita è meraviglioso, se non stravolto da poco risonanti versioni contemporanee.

2015-08-14_30660-Hornstrandir-Hornvik-ScheletroBalena

2015-08-14_30665-Hornstrandir-Hornvik

Giungiamo al campo; ragionando come se fossimo in Alpi utilizziamo un bivacco d’emergenza per radunarci e pranzare. Questo è un crocevia importante, incontriamo alcune persone. E’ anche presente il ranger dell’Hornstrandir ed egli ci ammonisce con fermezza assoluta e ci intima di uscire. Ci riorganizziamo; noi guide puliamo e sistemiamo con la stessa attenzione che abbiamo trovato.

Non mancano le molte battute del gruppo. Servono per sfogare l’irritazione di chi pensa d’esser in buonafede. Il ranger ha ragione, queste sono le regole. Esistono differenze tra le culture dei popoli che non vengono percepite, basti pensare alla prossemica. Per alcuni viver un dialogo a un metro equivale a esser distanti, per altri essere entro un cerchio di circa due metri è già un’aggressione.

Non siamo icelander e non possiamo concepire quanto sia grave per i locali l’utilizzo di un bivacco d’emergenza per qualche motivo che non sia veramente tale. Allo stesso tempo non possiamo comprendere quanto sia normale e standard una reazione ferma all’infrazione della più semplice regola.

Quando rientriamo nello schema regolare del sito, il ranger torna, per censirci, con la massima gentilezza e cura.
La sua reazione m’insegna sul popolo del nord più di quanto avrei potuto leggere in qualsiasi volume.

“Non c’è niente che non possa imparare da te che non trovi in un libro, a meno che tu non voglia parlarmi di te”.

Jon è il suo nome… e ciò che so adesso sulle volpi artiche, lo devo a lui e a ciò che mi ha raccontato. Gli son grato.

DSC04816

Il pomeriggio è lungo; gli amici tornano nelle rispettive tende. Parlo con Andrea, che non ha bisogno di me per le prossime due ore, quindi mi prendo del tempo. Mi libero di zaino e pesi e inizio a correre. Risalgo la vallata di Hofn e i crinali di Vioirshlio. Abbandono la piana e l’unica struttura, mi dirigo verso la grande cascata e poi ancora su, al confine dei banchi, verso il passo di Hafnarskaro.

Respiro. Mi riconosco.

Trovo la strada per Veidileysufjordur, una via di fuga da conoscere in caso di tempesta. Oltrepasso uno svizzero, un’anima viva in queste lande, e ricomincio a correre sino al campo. Avviso andrea; ho ancora venti minuti prima della cena e quindi corro nell’altra direzione, verso Brimnes.

Quando sono sicuro che nessuno possa vedermi, ricomincio ad allenarmi. Esercizi per le braccia in primo luogo, quasi senza recupero. 200 piegamenti e vado avanti. Da quando siamo partiti ho perso due kg e devo cercare di contrastare il fenomeno. Ho energie… entusiasmo… una carica che non riesco a contenere e che voglio impiegare.

Mi sciacquo e ritorno al campo.

DSC04820

…è l’ora di preparare la cena.

2015-08-14_30746-Hornstrandir-Hornvik-Cena

Dopo aver mangiato ed essermi allenato, dopo essermi curato degli altri e aver vissuto nuovi legami,
dopo essermi sentito di nuovo me stesso, il tempo… Torna a scorrere.

2015-08-14_30789-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30825-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30827-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30831-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30836-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30837-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30850-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

2015-08-14_30855-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica

Possiamo diventare qualsisi cosa vogliamo.

Perché possiamo rischiare di esser diversi da ciò che eravamo, ma anche evolverci fino ad esser ciò che siamo.

2015-08-14_30879-Hornstrandir-Hornvik-VolpeArtica-Attacco

Christian Roccati
SITOFACEBOOK