A volte è difficile recuperare una giornata quando in mente c’erano altre cose, cose che poi per questioni anche esterne a noi non sono andate a buon fine. Alle sei stamattina eravamo sotto alle pareti sud-ovest delle Mesules; dovevamo salire una via molto dura per fare delle riprese con Omar e Sara. Mauro non può venire, è malato, siamo delusi, un po’ depressi dopo una nottata passata in furgone. La giornata è stupenda, sarebbe stata l’ideale per quella salita. Tornare a casa senza niente però non sarebbe una bella soluzione. Dal momento che le Dolomiti ci accolgono nella loro magnificenza … ci vuole una meta alternativa.
È così che siamo capitati qui.
Il Sasso di Laste è di un calcare meraviglioso, io ci vengo raramente, ma ricordo che mia nonna materna, che era una Da Pian di Alleghe, me ne parlava spesso dicendomi che era un regno delle streghe e che, secondo credenze antiche, quelli che avrebbero tentato di raggiungerne la cima sarebbero stati respinti da tuoni, fulmini e da serpenti giganti. Lei lo chiamava “il Sass de Stria” e mi faceva notare la sagoma di stivale rovesciato che si vedeva, dalla veranda sul lago, del dimenticato “Polo Nord” di Alleghe. Oggi nulla di tutto questo; nel sottobosco si sta da Dio, fa caldo. Omar e Sara arrampicano in maniera fantastica come sempre, dall’alto faccio alcuni scatti, la luce del mattino lambirà ancora per poco i microscopici appigli azzurrognoli della parete est; di streghe… nemmeno l’ombra.
Manrico Dell’Agnola
(guarda la gallery sul sito Karpos).
INFO: Karpos