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14 Aprile 2017

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Veneto

Il bosco di Asiago certificato dal Forest Stewardship Council®

Fonte: it.fsc.org

Il bosco di Asiago ottiene la certificazione FSC®: il messaggio di sostenibilità di Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi, “i grandi saggi dell’Altopiano”, diventa concretezza

Situato in provincia di Vicenza, al confine con il Trentino Alto Adige, il bosco di Asiago ottiene la certificazione FSC – Forest Stewardship Council, che dal 1993 riconosce i prodotti che impiegano legno proveniente da foreste e piantagioni gestite in maniera corretta e responsabile.

La certificazione si inserisce idealmente in un solco tracciato dai “due grandi saggi dell’Altopiano”, uno nativo di Asiago, Mario Rigoni Stern, e l’altro, Ermanno Olmi, entrambi sostenitori di un rapporto più intimo, confidenziale ed armonico con la Terra, i suoi ritmi e i suoi fragili equilibri, che possa instaurarsi attraverso scelte sostenibili.

Il bosco di Asiago è il secondo bosco veneto certificato FSC, e la certificazione di Gestione Forestale Responsabile giunge a soli due mesi di distanza da quella rilasciata ai 320 ettari di boschi dell’Associazione Forestale di Pianura, che interessa le pinete di Eraclea Mare e Porto Santa Margherita e il più grande bosco planiziale del Veneto – 120 ettari dei boschi Prasaccon e Bandiziol di San Stino di Livenza.

Il Bosco

Bosco di Asiago

La proprietà del Comune di Asiago, ora certificata, occupa la porzione centrale e nord-orientale dell’Altopiano, con un’estensione di circa 6 mila ettari.  Oggi è una delle estensioni forestali più importanti del Veneto.
La foresta originaria, come per la maggioranza dei boschi italiani, non trova riscontro nel territorio odierno: uno degli aspetti che ha condizionato maggiormente l’area è stata la prima guerra mondiale, a causa della quale circa il 60% del patrimonio forestale è stato distrutto. Tuttavia, alla fine del conflitto (1921) è iniziata una massiccia opera di ripopolamento, che ha portato nel tempo i boschi all’attuale struttura e composizione: le strutture forestali oggi variano dal bosco misto di faggio e di abete rosso e bianco, a quello puro di abete rosso, con tutto il corredo tipico delle piante del sottobosco. Alle quote più alte predomina invece il lariceto e il mugheto.

La gestione responsabile di questa risorsa preserva da secoli un immenso contenitore di biodiversità, che fornisce legname da lavoro e per uso domestico, cibo e riparo per la vasta gamma di specie animali che la popolano durante tutte le stagioni dell’anno: i ‘Cives’, la popolazione che vive nell’area del Comune di Asiago e che ha il diritto ad usare gli scarti delle utilizzazioni come legna da ardere, sono stati fondamentali in questo, ed hanno mantenuto vivo l’interesse verso le risorse presenti sul territorio fino ai giorni nostri.

Boschi certificati nazionali ed economia

L’Italia mantiene il quinto posto al mondo e il terzo in Europa per numero di certificazioni Catena di Custodia, strumento che garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate FSC, indispensabile alle aziende per poter applicare le etichette FSC sui prodotti e venderli come certificati.

La superficie forestale certificata FSC in Italia si attesta sul valore complessivo di circa 52.245 ettari e su scala internazionale raggiunge circa 187 milioni di ettari in 80 Paesi. Il ruolo trainante nella Catena di Custodia spetta ai settori carta (produzione e commercio) e stampa-editoria. Nell’insieme i due settori determinano oltre il 60% delle certificazioni Ca-tena di Custodia in Italia. La terza piazza è occupata dal settore degli arredi (per interni ed esterni) e dei componenti per mobili (14% del totale con 190 aziende complessivamente). Tra il 2009 e il 2013, le imprese certificate, in senso generale, hanno visto i loro fatturati aumentare mediamente del 3,5%, quelle non certificate del 2%: le certificazioni portano in dote, cioè, uno ‘spread’ positivo di 1,5 punti percentuali. Ancora meglio nell’occupazione, dove lo spread arriva a 3,8 punti percentuali: le aziende certificate hanno visto crescere gli addetti del 4%, le altre dello 0,2.

Utilizzare legno proveniente da foreste e boschi certificati vuol dire anche poter misurare precisi vantaggi economici per le aziende che vi ricorrono, con effetti positivi sulla competitività nei mercati. Tuttavia la certificazione non è solo strumento di mercato: la gestione re-sponsabile di boschi e foreste riduce il rischio di fenomeni come gli incendi soprattutto estivi, salvaguardando gli equilibri biologici (essendo uno strumento utile contro la deforestazione soprattutto all’estero).