23^ Rassegna cinematografica internazionale. Nove giorni di proiezioni
Dal 19 al 27 agosto, a Bosco Chiesanuova (VR), si riaccende il grande schermo della ventitreesima
edizione del Film Festival della Lessinia, viaggio nella vita, storia e tradizioni delle terre alte e
lontane di 31 Paesi del mondo.
Nove giorni di proiezioni, con 56 film in programma (di cui 21 in Concorso e altrettanti in anteprima italiana), una retrospettiva su briganti, contrabbandieri e passatori.
Numerosi gli eventi speciali con molti ospiti attesi: dal regista Alessandro Comodin all’autore
Maurizio Maggiani, dall’antropologo Annibale Salsa allo scrittore Paolo Rumiz.
Il tema 2017: Banditi, contrabbandieri, passatori
Sarà l’anno dei “fuorilegge” quello della ventitreesima edizione del Film Festival della Lessinia. E non solo, perché la rassegna cinematografica internazionale offre uno sguardo ampio sulla
contemporaneità del vivere sulle terre alte. È la montagna come teatro in cui hanno luogo storie di
sopravvivenza e morte, di fuga ed emigrazione, di guerre e persecuzioni, di attraversamento dei
confini geografici e socio-politici, di scoperta ed esplorazione.
Provengono da 31 Paesi i 56 film selezionati quest’anno, con 21 anteprime italiane. Un viaggio
intorno al mondo tra Europa, Argentina, Cile e Perù; tra India, Afghanistan, Kazakistan, Nepal e per
la prima volta Myanmar. Ciò a conferma della ricerca internazionale che fa arrivare in Lessinia il
meglio della recente produzione internazionale nelle sezioni Concorso, Montagne italiane, Eventi
speciali e nella ricca programmazione dedicata a bambini e ragazzi FFDL+.
Incontri letterari e altri appuntamenti
Al programma cinematografico si affianca il ciclo di incontri letterari Parole Alte, organizzato con
l’Università degli Studi di Verona, al quale sia aggiungono convegni, mostre, escursioni guidate, laboratori per bambini, concerti e novità editoriali da sfogliare nella Libreria della Montagna.
Immancabile lo spazio riservato nella Piazza del Festival, con bar e tavola calda, all’enogastronomia
con i prodotti tipici del territorio: dai formaggi DOP della montagna veronese.
I Film
L’apertura del Festival è affidata una produzione portoghese e brasiliana, Vazante di Daniela Thomas.
Dagli schermi della Berlinale arriva a Bosco Chiesanuova, in anteprima italiana, la storia ambientata
in Brasile a inizio Ottocento, negli anni che precedono l’abolizione della schiavitù. È un
film potente e cupo, anche per scelta della fotografia in bianco e nero e dialoghi rarefatti.
Ospite della serata di chiusura (il 26 agosto) è il regista Alessandro Comodin con il suo I tempi
felici verranno presto. Dopo un’applaudita partecipazione al Festival di Cannes nel 2016, il film, itinerario onirico di ricerca e confronto con il primordiale e la Natura, è sui Monti Lessini per una delle
rare visioni italiane.
Sono 21 le opere cinematografiche in Concorso a contendersi i massimi riconoscimenti della
manifestazione (la Lessinia d’Oro e la Lessinia d’Argento) oltre agli altri premi assegnati dalla
giuria internazionale composta quest’anno da Camille Chaumereuil (Francia), Petra Felber (Germania)
Frode Fimland (Norvegia), Andreas Pichler (Italia) e Sara Zanatta (Italia).
Per la prima volta viene presentato un documentario dal piccolo Myanmar: Slate – Ardesia di Khin
Warso. Immagini crude di morte e sepoltura sono quelle di alcune delle pellicole più attese: Knife
in the Clear Water – Lama nell’acqua limpida di Wang Xuebo (Cina), Die Einsiedler – Gli eremiti di
Ronny Trocker (Germania); il documentarista francese Pierre Yves Vandeweerd presenta Les
Éternels – Gli eterni (Francia): dura riflessione sui sopravvissuti del genocidio armeno.
Una surreale esplorazione alla ricerca della Città d’Oro dei Cesari è quella di Francisco Hervé con
La ciudad perdida – La città perduta (Cile). Delle aspirazioni di giovani donne magrebine racconta
invece Tala Hadid in Tigmi n Igren – Casa di campagna (Marocco). Originalissimo è il soggetto di
My Name is Eeoow – Il mio nome è Eeoow del regista indiano Oinam Doren sulla tradizione di dare
ai bambini un nome composto da una melodia. E i più piccoli sono i protagonisti di vicende di guer –
ra e contrabbando in The Land of the Enlightened – La terra degli illuminati di Peter-Jan De Pue, di
lotte per la salvaguardia della propria terra in Jardines de plomo – Giardini di piombo di Alessandro
Pugno. La sezione dei cortometraggi presenta poi opere da Nepal, Kazakistan, Argentina e Usa.
La sezione Montagne italiane spalanca una finestra sulle pellicole che raccontano le Alpi e gli Appennini.
Molto atteso è in particolare Il ritorno sui monti naviganti di Alessandro Scillitani: narra della
trasferta appenninica a bordo di una Fiat Topolino di Paolo Rumiz, ospite del Festival (il 21 agosto)
a presentare il film con il regista. Il tedesco Josef Schwellensattl propone in anteprima per l’Italia
il documentario Rollat und Bajazzo sul tipico carnevale di Sappada.
Alla figura di Ettore Castiglioni e alla sua drammatica morte sulle Alpi per la sua attività di partigiano e di “passatore” di fuggiaschi ed ebrei durante la guerra, rende omaggio Oltre il confine narrato
da Marco Albino Ferrari. Uno sguardo sulla montagna che cambia è quello di A bitter Story – Una
storia amara di Francesca Bono sulla numerosa comunità cinese ai piedi delle Alpi Piemontesi.
La sezione FFDL+ Bambini e Ragazzi
E’ una peculiarità del Festival veronese con proiezioni pomeridiane suddivise per fasce d’età e un’attenzione particolare riservata all’età dell’adolescenza. In programma 21 film di animazione e cortometraggi da ogni parte del mondo, quasi tutti in anteprima italiana: testimonianze di crescita, maturazione, rapporto con gli animali e confronto con la diversità.
Retrospettiva
Il Film Festival della Lessinia ospita tradizionalmente una retrospettiva che indaga su temi e figure
storiche della vita nelle terre alte. Riporta dei banditi sulle montagne italiane il convegno organizzato
(il 20 agosto) dal Curatorium Cimbricum Veronense che ha tra gli ospiti l’antropologo Annibale
Salsa. La retrospettiva tematica punta su quattro titoli da cineteca: Banditi ad Orgosolo di Vittorio
De Seta, Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, Il brigante di Tacca del Lupo di Pietro Germi, Il
passatore di Duilio Coletti. Un fatto di banditi contemporanei è invece quello di Gianluigi Toccafondo nel breve film sperimentale di animazione Briganti senza gloria.
Incontri letterari
Gli incontri letterari Parole Alte, organizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona,
hanno come ospite di spicco lo scrittore Maurizio Maggiani che spiegherà il suo rapporto con le
terre alte a partire dal suo ultimo libro La zecca e la rosa.
Ritorna al Festival la filosofa Adriana Cavarero, già docente dell’ateneo scaligero, con Olivia Guaraldo del dipartimento di Scienze umane per descrivere l’ultima frontiera di Walter Benjamin, quando trovò la morte passando i Pirenei. Lo scrittore Enrico Camanni presenta Alpi ribelli. Storie di
montagna, resistenza e utopia.
La rassegna dedica poi un omaggio a Mario Rigoni Stern e alla figura di Tönle Bintarn, protagonista di Storia di Tönle nella traduzione in cimbro realizzata da Andrea Nicolussi Golo in dialogo con
Ermenegildo Bidese e Alessandra Tomaselli, linguista del dipartimento di Lingue e letterature straniere.
Un tour nel Nepal nascosto è quello che propone Paola Favero, autrice anche delle immagini della
mostra La valle nascosta di Naar e Phu. Alle figure di Antonio Giuriolo e Luigi Meneghello è dedicata infine la presentazione del volume Pensare la libertà: i quaderni di Antonio Giuriolo con lo storico
del dipartimento Culture e civiltà Renato Camurri con il professore in pensione Mario Allegri.
Prenotazione posti, solo via email, scrivendo a biglietteria@ffdl.it. Info: 045.7050789.