I russi Koshelenko e Lonchinsky, vincitori di due Piolets d’Or, rispettivamente nel 2004 e nel 2015, hanno firmato una impegnativa diretta lungo il versante sud-est di questa vetta inviolata nel Nepal himalayano
L’autunno è diventata la stagione più favorevole per gli alpinisti impegnati nelle montagne minori, ancora inesplorate, delle grandi catene montuose. Proprio la settimana scorsa, molte notizie lo hanno confermato, con i successi degli italiani sul Monte Edgar (6618 m, Sichuan, Cina), dei francesi nel Pandra (6.700 m, nella zona del Kangchenjunga, Nepal) e degli ecuadoriani nel Larkya Sud (6416 m, nella zona del Manaslu, sempre in Nepal), la grande apertura dei francesi alla parete sud del Nuptse (al vertice ovest, 7.742, nel Khumbu, Nepal) e la nuova via surtirolese allo Shivling (6.543 m, nel Garwal Himalayano, India).
L’ultima spedizione di successo, è quella della cordata russa formata da Yury Koshelenko e Alexey Lonchinsky, che si sono uniti per completare la prima salita del Phungi Peak (6.538 m) attraverso un percorso diretto impegnativo sul versante sud-est.
Lo ha comunicato Yury Koshelenko da Kathmandu attraverso i suoi canali social, con un breve riassunto dell’impresa, di cui sapremo di più al suo rientro. Aveva questo obiettivo in mente dal 2010, quando ha visitato la zona per la prima volta accompagnato da Anatoliya Moshnikova.
La spedizione ha avuto inizio con l’acclimatamento a 5.000 metri, prima di una scalata che li ha impegnati per tre giorni in parete e di una discesa piena di incertezze.
I due alpinisti hanno annunciato il loro tentativo in stile alpino il 26 ottobre, con bel tempo lungo tutto il percorso fino al previsto bivacco. Il giorno successivo, hanno salito 20 lunghezze di corda, fino al secondo bivacco. Il 28 ottobre, il tempo ha subito un improvviso cambiamento, con freddo e vento, condizioni orribili per affrontare il tratto finale della montagna e la cresta. Intorno alle 4:30, hanno raggiunto la vetta di Phungi Peak.
La discesa è avvenuta da un altro percorso, teoricamente più facile, che si è rivelato pieno di incertezza. I due alpinisti sono comunque riusciti a rientrare al Campo Base senza complicazioni importanti.
Due Piolets d’Or
Yury Koshelenko e Aleksey Lonchinsky hanno vinto entrambi il Piolet d’Or. Koshelenko lo ha ricevuto nel 2004 per la prima salita del Nuptse Orientale dal Pilastro Sud insieme a Valery Babanov. Alexey Lonchinsky è stato premiato nel 2015 per la sua nuova via sul versante sud del Thamserku con Alexander Gukov come compagno di cordata.