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19 Dicembre 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Everest. Il 2017 è il secondo anno con più salite nella storia

Everest. Fonte: wikipedia.it

The Himalayan Database rende noti i dati della stagione alpinistica primaverile 2017: sono di più le vette conquistate da Sherpa (329) che da alpinisti o clienti delle spedizioni commerciali (319). Solo 11, quelle raggiunte senza ossigeno supplementare (compreso il doppio exploit di Kilian Jornet)

L’Himalayan Database, la base dati alpinistica più famosa al mondo, ha reso noto i dati e le statistiche della stagione primaverile 2017 (fino a giugno).

Il rapporto comprende tutte le salite delle grandi montagne del Nepal e di alcune dell’Himalaya tibetano. Il grande archivio, fondato da Elizabeth Hawley, è uno dei più importanti per quantità di dati raccolti. Inoltre, da questo mese si può scaricare gratuitamente e liberamente.

Everest 2017

Uno dei dati più attesi ogni anno è quello che si riferisce alle vette dell’Everest. Quest’anno, il totale di persone che hanno raggiunto la cima corrisponde a 648, un numero che colloca il 2017 come il secondo anno con più salite nella storia, dopo le 658 del 2013. Come rivela l’analisi dettagliata di Alan Arnette nel suo blog, di tutti gli scalatori che quest’anno hanno scalato la montagna oltre il campo base, il 61% hanno raggiunto la vetta.

Naturalmente, il supporto di personale in quota (sherpa e altri) è in crescita, come evidenziato da un dato piuttosto scioccante: delle 648 cime conquistate, 329 sono state raggiunge da sherpa, mentre 319 da alpinisti o clienti di spedizioni commerciali.

Superati gli 8.000 vertici sull’Everest

Fino a giugno 2017, si sono registrate 8.306 ascensioni all’Everest. Più di 5.000 persone (precisamente 5.280, il 64% del totale) lo hanno scalato dal versante nepalese e gli altri 3.000 (3.026, 36%) dal versante tibetano. Sono 539 le vette raggiunte da donne.

Ascensioni senza ossigeno supplementare

Interessanti sono i numeri che si riferiscono alle ascensioni senza l’utilizzo di ossigeno supplementare. Secondo il database himalayano, nella primavera del 2017, sono state 17 le persone che hanno tentato la vetta dell’Everest senza ossigeno e 11 i vertici registrati, inclusa la doppia salita di Kilian Jornet. Sebbene la differenza tra ascensioni con e senza ossigeno supplementare sia considerevole, in verità queste 11 persone rappresentano un numero abbastanza alto dal punto di vista storico. In effetti il 2017, a 39 anni  dalla prima salita senza ossigeno di Reinhold Messner e Peter Habeler (1978), è il terzo anno con il maggior numero di vette raggiunte senza ossigeno artificiale.

Solo negli anni 2004 e 2010 si sono registrate più vette raggiunte senza ossigeno, rispettivamente 16 e 19. Anche se vale la pena dire che in quegli anni, un buon numero di vertici è stato conquistato da Sherpa (rispettivamente 6 e 14), mentre nel 2017 nessuno Sherpa ha scalato senza utilizzare ossigeno supplementare.

Tendenze

Sulla base dei dati rilevati quest’anno e negli anni precedenti, Alan Arnette segnala alcune tendenze. La prima è che il numero di vette continua a crescere, nonostante gli anni complicati legati allo sciopero degli sherpa sul versante sud nel 2014, e il terremoto che ha devastato la regione nel 2015.

Un altro fatto da tenere presente è che i vertici raggiunti dal Tibet continuano ad aumentare mentre quelli sul fronte Nepalese rimangono costanti. Vale la pena ricordare che, fino al 2008, l’Everest era stato scalato più volte dal Tibet che dal Nepal, ma la chiusura della montagna da parte delle autorità cinesi ha determinato un cambio di tendenza, con una ripresa negli ultimi anni, probabilmente a causa della massificazione del versante sud e a problemi come lo sciopero degli sherpa del 2014.

Infine, i decessi sull’Everest continuano a diminuire anno dopo anno. Nel 2017, sull’Everest si sono registrati sei decessi: oltre a  Ueli Steck (nel vicino Nuptse), vi hanno perso la vita,  il nepalese Min Bahadur Sherchan e Goht Khuber Rai, l’indiano Ravi Kuma, l’americano Roland Yearwood e lo slovacco Vlado Strba.

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