La storica kermesse dedicata al cinema di montagna, avventura ed esplorazione, ha presentato oggi le prime anticipazioni della 66^ edizione, dal 26 aprile al 6 maggio a Trento
Spazierà dalle vette delle Dolomiti alle nevi dell’Everest la 66^edizione del Trento Film Festival, l’evento internazionale dedicato a cinema e montagna in programma nel capoluogo trentino dal 26 aprile al 6 maggio.
La manifestazione propone un ricchissimo cartellone che sarà inaugurato dall’anteprima di “Tout là-haut” di Serge Hazanavicius, pellicola francese ispirata a una spettacolare storia vera di sport e avventura: la discesa dell’Everest in snowboard attraverso la sua via più rischiosa e più affascinante, il Corridoio Hornbein. La chiusura sarà affidata al debutto italiano di “Resina”, pellicola firmata da Renzo Carbonera e ambientata in un Trentino arcaico e affascinante.
Paese ospite del 2018, il Giappone
Paese ospite e protagonista della sezione “Destinazione…” sarà il Giappone, a cui verrà dedicato un omaggio tra cinema, mostre, laboratori ed eventi per esplorare il volto meno noto di uno dei paesi più iconici al mondo. E proprio al Giappone, ai colori e alla levità delle sue stampe, è ispirato il nuovo manifesto: la montagna proiettata nel cielo stellato realizzata dall’artista italiano Philip Giordano.
Dopo Finlandia, Russia, Turchia, Messico, India, Cile e Islanda sarà il paese del Sol Levante la meta del viaggio intrapreso dal festival. Uno spaccato che condurrà il pubblico alla scoperta di tradizioni e identità secolari, dello straordinario legame di un popolo con le proprie montagne e foreste, di una natura al contempo delicata e violentissima e dei postumi della catastrofe nucleare di Fukushima, senza tralasciare immersioni nell’eccezionale cultura gastronomica che anno dopo anno sta conquistando il mondo. Accanto al cartellone di incontri con gli autori, esposizioni ed eventi la sezione “Destinazione…” proporrà un programma cinematografico di opere mai viste prima in Italia: da “Umi Yama Aida – In Between Mountains And Oceans” di Masaaki Miyazawa, sulla valenza degli alberi nella spiritualità giapponese, alla vita delle comunità montane fotografate in “Chiisana Akari” di Ryusuke Ohno, da “Trace Of Breath” di Haruka Komori, che osserva le tracce vive dello tsunami del 2011, alla celebrazione di uno dei piatti giapponesi per eccellenza in “Ramen Heads” di Koki Shigeno.
I film di apertura e chiusura
In equilibrio tra le cime europee e i giganti dell’Asia saranno invece i lungometraggi che apriranno e chiuderanno la manifestazione. Partenza sabato 28 aprile con le nevi delle Alpi e dell’Himalaya di “Tout là-haut”, grande successo al botteghino delle sale d’oltralpe. La vicenda – ispirata alla tragica avventura del campione di sci e alpinista Marco Siffredi – è quella di Scott, giovane e talentuoso campione di snowboard che vuole essere il primo a scendere con la tavola dalla vetta dell’Everest attraverso la sua via più impervia. Ma la strada per l’Himalaya passa per Chamonix, dove Scott dovrà maturare e, sotto l’ala della leggenda del freeride e guida alpina Pierrick, capire che il talento da solo non basta. Esordio alla regia dell’attore e sceneggiatore Serge Hazanavicius, la pellicola annovera nel cast la giovane star francese Kev Adams, la protagonista di The Artist Bérénice Béjo e Neri Marcorè, nella parte di un compagno di avventure italiano di Pierrick.
Sabato 5 maggio sarà invece il regista italiano Renzo Carbonera a concludere la 66. edizione del Trento Film Festival col suo “Resina”, applaudito al Festival des Films du Monde de Montrèal. Protagonisti un coro di uomini e un direttore donna, una famiglia in lutto e una piccola comunità alle prese con il cambiamento climatico, sullo scenario di un paesino di montagna, Luserna in Trentino, dove si parla ancora una lingua arcaica: il cimbro. Nel ruolo della giovane violoncellista Maria, che delusa dal mondo della musica fa ritorno al suo villaggio, e accetterà la sfida di mettersi alla guida di un decaduto coro di montagna, c’è l’attrice e cantante Maria Roveran, già protagonista di Piccola patria, La foresta di ghiaccio e Questi giorni.
Resina è il primo progetto sostenuto dalla Trentino Film Commission ad aver aderito al protocollo “T-Green Film” che premia le produzioni che scelgono la strada della sostenibilità, e a maggio, dopo l’anteprima al Trento Film Festival, verrà distribuito nelle sale italiane da Parthenos.
La macchina organizzativa
Il 66° Trento Film Festival è presieduto da Mauro Leveghi e diretto da Luana Bisesti. Programmazione cinematografica a cura di Sergio Fant.
Soci del festival i Comuni di Trento e Bolzano, il CAI e la Camera di Commercio di Trento. La sezione dedicata al Giappone è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.