14 Febbraio 2018. San Valentino. Esco da scuola e corro verso la bici, ci salgo sopra e scappo verso casa. Attraverso la città e mi accorgo di quanto i rapporti tra le persone siano cambiati, diventando sempre più frettolosi e superficiali con il passare degli anni: un commento su di una ragazzina da parte di coetanei mi lascia perplesso…per fortuna che è il giorno degli innamorati! Continuo a pedalare svelto e riesco a malapena a non essere spalmato sulle striscie pedonali da un automobilsta che, palesemente in torto, poi inveisce contro di me.
Riprendo a pedalare assorto nei miei pensieri e improvvisamente devo rallentare a causa di una lunga fila fatta da un autobus. Il mio sguardo si sofferma allora su due vecchietti, maschio e femmina, lui sul lato destro della strada, lei su quello sinistro.
Lo scambio fra i due mi colpisce.
“Ciao Rosina!” – dice lui.
“Ciao Rino!” – dice lei.
“Auguri!” – continua lui.
Lei all’inizio non capisce, resta interdetta. Poi capisce, sorride e arrossisce insieme e abbassa il capo. Non arrosisce più nessuno oggi, solo i vecchi, peccato.
Anche io resto interdetto ma poi collego i fatti: erano stati fidanzati! Tanti anna fa.
“Auguri!” – ripete ancora lui.
“Vedi che mi ricordo ancora!” – continua a dire.
Lei ringrazia, più volte, accenna un movimento di mani come fosse una carezza e continua per la sua strada sorridendo. E così fa lui.
“Vedi che mi ricordo”…questa frase continua a girarmi nella testa per tutto il giorno.
Il valore del ricordo, cioè di qualcosa di cui andare fieri, qualcosa da mantenere nel cuore e tirare fuori all’occorrenza, quando talvolta la vita diventa difficile e comincia a salire d’improvviso, senza che noi siamo preparati. O semplicemente qualcosa che ci scalda il cuore nell’autunno della vita.
Il pomeriggio passa e mi ritrovo la sera a scrivere le relazioni di un paio di gite sci-alpinistiche percorse qualche settimana addietro. Butto giù qualche informazione che probabilmente non aggiunge nulla alle tante già presenti su carta e in rete; ma lo faccio sempre, per tutte le mie scalate e gite con gli sci.
Perchè questo tempo speso a ricordare e a trascrivere indicazioni per salire i monti? Perchè è una specie di meditazione, un atto d’amore verso la natura, che amo e rispetto profondamente.
Perciò questo tempo speso a scrivere e annotare mi serve per fissare un ricordo che, ne sono convinto, mi fa star bene adesso e lo farà ancora di più in futuro.
15-02-2018
Dolomiti di Brenta – Scialpinistica al Piz Galin
Descrizione generale
Bella e remunerativa gita sci-alpinistica, che oltre ad offrie una vista strepitosa sulle Dolomiti di Brenta offre una fantastica discesa, specie con neve fresca. Se le condizioni della neve nell’ultimo tratto non sono sicure è possibile ripiegare sulla cima del Croz dell’Altissimo, che offre pendii più dolci e meno ripidi.
Caratteristiche tecniche
-Località partenza: Andalo.
-Quota partenza: 1183m.
-Quota arrivo: 2442m.
-Dislivello salita: 1260m.
-Difficoltà: BS.
-Tempo di salita: 3-4 ore.
-Periodo: Dicembre-Aprile (consigliata con neve fresca).
-Esposizione: est, sud-est, sud.
N.B.: utili i rampant con neve dura.
Accesso stradale
Dal paese di Andalo imboccare la strada per il Rifugio Pradel – Rifugio La Montanara e seguirla fino al parcheggio di Val Biole (1183m).
Salita
Dal parcheggio proseguire dritti lungo la strada che conduce al rifugio La Montanara e, in corrispondenza del bivio per la Baita Pineta (1296m), prendere il sentiero che si stacca a destra con indicazioni Passo del Clamer e Cima Lasteri.
Giunti ad incrociare la stradina forestale in località del Rio Fontanella (1476m), risalire la valletta in direzione nord-ovest fino a guadagnare i declivi soprastanti, posti sotto le rocce di Cima Lasteri. Proseguire verso destra, entrare nel vallone della Busa dei Lasteri e risalirlo sul suo lato sinistro fino alla sella (2100m circa). Continuare quindi verso destra (direzione nord) per dossi e vallette fin sotto il ripido pendio terminale del Piz Galin, che si sale direttamente fino alla croce di vetta.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita, fino ad incrociare la stradina del Rio Fontanella (1476m), che si segue sulla destra fino ad incrociare la strada che riporta al parcheggio. Non conviene scendere oltre il Rio Fontanella lungo il percorso di salita, anche perché che solitamente è poco innevato.
In rosso il tracciato di salita, in giallo la variante consigliata in discesa.
Marmolada-Monzoni – Scialpinistica alla Punta Ciadine
Descrizione generale
Bellissimo percorso scialpinistico che si svolge in ambiente di rara bellezza e che permette di ammirare i principali gruppi dolomitici, dalla Marmolada alle Pale di San Martino. Il facile ed affascinante avvicinamento per i suggestivi fienili di Fuchiade è solo l’inizio di un itinerario di sicuro valore, pur non presentando particolari problemi o pendenze proibitive. Si tratta infatti di pendii omogenei solitamente caratterizzati da neve trasformata di tipo primaverile (esposizione sud).
Caratteristiche tecniche
-Località partenza: Passo San Pellegrino.
-Quota partenza: 1900m.
-Quota arrivo: 2885m.
-Dislivello salita: 1000m circa.
-Difficoltà: BS.
-Tempo di salita: 3-4 ore.
-Periodo: Dicembre-Aprile.
-Esposizione: sud.
N.B.: utili i rampant con neve dura.
Accesso stradale
Da Passo San Pellegrino scendere verso Falcade e voltare a sinistra al bivio posto prima della fine del rettilineo, seguendo le indicazioni per la Baita Flora Alpina: lasciare l’auto nel parcheggio situato subito dopo la partenza del sentiero per il Rifugio Fuchiade (stradello battuto).
Salita
Percorrere la strada che porta al Rifugio Fuchiade (1982m), posto in località Fienili di Fuchiade; da qui si può scorgere gran parte del percorso e anche la Cima Ciadine. Salire ora per traccia in direzione ovest, tenendosi a sinistra della valle del Rio delle Zigole e proseguire diritti fino a quando, piegando a destra (direzione nord-ovest), si sale su terreno più ripido per entrare nella Val di Tasca. Traversare a destra e l’ampio ed evidente canale che conduce al Passo delle Cirelle (2683m) . Da qui seguire la comoda dorsale che porta alla panoramica cima di Punta Ciadine, da dove si gode di una vista stupenda sul gruppo delle Pale di San Martino e della Marmolada.
Discesa
Lungo l’itinerario di salita.
Alcune fotografie
Tracce sul Piz Galin
Le Dolomiti di Brenta dal Piz Galin
Le splendide baite di Fuchiade
Scialpinisti verso Cima Ciadine