Cari amici, scusate la latitanza dal blog… riesco a scrivere meno perché son saturo di libri e progetti, uno dietro l’altro. Colgo quest’occasione per mostrarvi l’ultimo video di un amico, il bravo esploratore Niglas Martinoli.
Ho conosciuto la giovane ed espertissima guida in Groenlandia, ho collaborato con lui insieme a Robert Peroni per due anni e abbiamo cooperato anche in Islanda. Non l’ho mai incontrato in Italia, ma in compenso abbiamo appena attraversato il deserto del Rub Al Kali insieme, nella penisola araba, un mese fa, e poi ci siamo divisi, ognuno per le sue avventure.
Come avrebbe scritto il poeta Berhault, Niclas “è una persona che ho sempre sentito bene”.
Ho deciso quindi di intervistarlo: è il ragazzo della jungla accanto.
Nicolas Martinoli, conosciuto da tutti come “Niclas”, è nato a Spino in val Bregaglia, giovane esploratore classe 1989. L’ultimo bambino a nascere lì, come lui dice …“poi hanno deciso di chiudere baracca, sarà colpa mia?”
Come hai iniziato ad andare un montagna?
Ci sono nato, ai piedi del Pizzo Badile, e cresciuto, sui monti di Villa di Chiavenna. Da bambino l’avventura era andare a Chiavenna con l’autobus o addirittura fino a Sondrio o Milano con mio papà, e il viaggio in macchina per le vacanze al mare con la famiglia. La quotidianità era costruire capanne nel bosco, fare il bagno nei torrenti e disfare biciclette giù per i sentieri meno ciclabili.
Cosa vuol dire fare la guida Kailas?
Significa dare un senso professionale alla passione per i viaggi e per la natura. Nel lato più pratico vuol dire gestire la logistica per un gruppo di persone in zone molto spesso remote: organizzare attrezzature e provviste, trasportarle, sistemare i campi la sera, smontarli la mattina, cucinare, sistemare jeep, guidarle su piste o seguendo il GPS, coordinare trasferimenti in barca e tratte a piedi, rispettare itinerari e tabelle di marcia, tutto questo sotto il sole, il vento o la pioggia battente. Dal punto di vista delle spiegazioni è cercare di dare a chi viaggia con noi le informazioni e lenti giuste per capire, assaporare e godersi al meglio i luoghi che visitiamo.
Cosa cerchi in montagna?
Uno stile di vita semplice, dove la polenta o il formaggio che mangi contano più di cosa stai indossando, dove la gente si saluta, un ambiente pulito dove fai le pennichelle sui prati con un filo d’erba in bocca. Alpinisticamente o escursionisticamente non sono un agonista, ma sicuramente mi dà tanta soddisfazione completare una via o raggiungere una vetta, anche con un po’ di paura a volte, superarla è il bello della sfida! Ho comunque sempre visto l’arrampicata come un modo di vivere la montagna, lo stare in ambiente e il godersi i panorami e la natura.
Quali paesi hai esplorato con i clienti?
Islanda, costa Est della Groenlandia, Oman, Ecuador, Dancalia e Tigrai in Etiopia
Quali paesi hai visitato per conto tuo?
Quasi tutta l’Europa e la Scandinavia, Argentina, Ecuador, Colombia, Sudafrica, Marocco, Australia.
Qual’é il tuo viaggio preferito?
Domanda troppo difficile. Forse quelli in Groenlandia.
Cosa cerchi in Groenlandia?
L’ambiente piu’ selvaggio e puro che io possa immaginare, i suoi panorami che ipnotizzano e la semplicià degli Inuit
Cosa cerchi in Amazzonia?
La sensazione di essere piccolissimo, una formica tra alberi fittissimi, radici, animali e frutta ovunque: Biodiversità.
Cosa cerchi nel deserto?
Se non c’è vento, la cosa che impressiona di più è l’assenza di rumori, il silenzio totale, ti fa sentire i granelli di sabbia che urtano sotto i tuoi passi.
L’Islanda e la Rift Valley Etiope sono invece terre di vulcani, paradisi per geologi, dove si vedono le fasi primordiali di formazione del nostro pianeta. Pur in condizioni climatiche opposte!
Niglas… semplice, istintivo, vero.
Christian Roccati
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