Il lungo viaggio di ritorno di Urubko dal CB del K2
Il 28 febbraio, Denis Urubko e il pakistano Amin (affetto da seri problemi di vista in quel momento), hanno lasciato il campo base del K2.
Certo è, che percorrere 100 km con Amin in condizioni fisiche non ottimali, non deve essere stata cosa semplice, è immaginabile quindi il sollievo che devono aver provato i due alpinisti quando, sulla strada per Askole, hanno incontrato una coppia di polacchi, Yvon e Jacek, che ha deciso di far loro compagnia e di aiutarli.
Lo scalatore è già a Islamabad
Il russo Denis Urubko (con passaporto polacco), poche ore fa è atterrato all’aeroporto di Islamabad, atteso da una folla di locali che lo stavano aspettando per dargli il benvenuto.
Probabilmente l’alpinista tornerà in Europa (non si sa ancora dove). Urubko vive in Italia con la sua famiglia, ma è anche residente in Polonia.
Urubko da solo con Amin per 100 km
Nel frattempo, dai russi giungono ulteriori dettagli in merito alla marcia di 100 chilometri di Urubko dal campo base del K2. Mountain.ru, in contatto con l’alpinista, rivela che Urubko sarebbe tornato solo con il portatore pakistano Amin, affetto da cecità da neve, notizia fortemente in contrasto con quanto aveva comunicato la spedizione polacca, che dava Urubko accompagnato da 15 portatori, e cucina mobile, tende, etc..
Una coppia di viaggiatori polacchi aiutano Urubko e il pakistano Amin sulla strada per Askole
La cosa certa, è che Denis Urubko e Amin hanno incontrato i polacchi Jacek e Iwona sulla strada per Askole. La coppia ha deciso di aiutarli anche alla luce delle cattive condizioni meteo. Secondo quanto pubblicato dalla stampa polacca, il lungo viaggio di Urubko con il suo compagno affetto da cecità da neve, sarebbe stato molto difficile senza il supporto dei due viaggiatori polacchi. Dopo essere arrivati ad Askole, Denis ha parlato molto con loro. “Hanno cenato insieme” – ha raccontato Anna Piunowa, un’amica di Urubko.
Ricordiamo che Urubko ha lasciato il campo base della spedizione polacca invernale al K2 il 28 febbraio 2018, in contrasto con il team, a seguito della sua decisione di sferrare un attacco in solitaria senza avvisare il capospedizione Krzysztof Wielicki. Il tentativo è fallito e Urubko è dovuto tornare indietro e concludere prematuramente la sua partecipazione al progetto. Urubko si è ritirato poichè non era più possibile un’ulteriore cooperazione con i partecipanti alla spedizione.
Il racconto di Urubko della salita invernale in solitaria sul K2.
Il russo ha attaccato il vertice poichè, a suo parere, la stagione invernale sulla montagna si concludeva l’ultimo giorno di febbraio. Il termine ultimo dei polacchi, era invece il 20 marzo. Obiettivo della spedizione, la prima salita invernale del K2 – la seconda vetta più alta del mondo (8611 m); tuttavia, mercoledì scorso, i polacchi hanno annunciato l’interruzione della spedizione, a causa delle cattive condizioni meteo.