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28 Marzo 2018

Ambiente e Territorio · Cultura

UNESCO. L’Italia candida la “Transumanza” a patrimonio dell’umanità

Transumanza in Val Senales. Foto: Mauro Gambicorti

Al via il processo di valutazione. La decisione, entro novembre 2019

“La Transumanza” è candidata a diventare Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco.

La richiesta è stata presentata ufficialmente ieri 27 marzo, a Parigi dall’Italia, Paese capofila insieme alla Grecia e all’Austria. A renderlo noto, il Ministero delle Politiche agricole.

Con la firma del dossier di candidatura transnazionale è stato formalmente avviato il processo di valutazione internazionale che porterà alla decisione da parte del Comitato di governo dell’Unesco nel novembre 2019.

Cos’è la Transumanza?

La Transumanza rappresenta la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano in differenti zone climatiche, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi. Elemento culturale dal forte contenuto identitario, questa pratica tradizionale rappresenta un’attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, influenzando tutti i campi dell’arte.

Dove è praticata la Transumanza

Transumanza. Fonte: internet

La transumanza è ancora oggi praticata sia nel Centro e Sud Italia, dove sono   localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice (nella cui piazza principale si svolgeva storicamente lagrande festa dei pastori transumanti) e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in
Puglia. Pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige.

I patrimoni orali e immateriali dell’umanità

Sono espressioni della cultura immateriale del mondo che l’UNESCO ha inserito in un apposito elenco, per sottolineare l’importanza che esse hanno secondo tale organizzazione. I capolavori immateriali si affiancano ai siti patrimonio dell’umanità: mentre questi ultimi rappresentano cose tangibili (come un parco naturale, una città o un complesso archeologico), i primi rappresentano antiche tradizioni che spesso non hanno una codificazione “scritta” ma sono tramandate oralmente nel corso delle generazioni. L’UNESCO si è posta il problema di salvaguardare questi capolavori per evitarne la scomparsa, come è stato fatto per i beni materiali.