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4 Aprile 2018

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Dolomiti Pride: NO del governatore del Trentino al patrocinio. SI di Bolzano

Il governatore del Trentino nega il patrocinio al Gay Pride a Trento

Mentre il governatore del Trentino, Ugo Rossi, resta fermo nel non concedere il patrocinio al Dolomiti Pride del 9 giugno a Trento – aggiungendo sui quotidiani locali che “la Regione assumerà la stessa posizione”, riferendo di averne parlato col presidente Arno Kompatscher – tra i partiti di maggioranza, oltre al suo Patt, resta a sostenerlo solo il capogruppo Upt, Gianpiero Passamani. Il Pd invece reagisce. Se Rossi parla della parata come di “folclore eesibizionismo”, e l’Arcigay la definisce “omofobiaistituzionale”, il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, sottolinea come “l’uguaglianza dei diritti individuali e dei diritti di relazione sia un fondamento costitutivo di una comunità civile, aperta e plurale”.

L’assessore provinciale alle Pari opportunità, Sara Ferrari, spiega di ritenere “sbagliata la scelta del presidente, perché significa dire che il Trentino è un territorio bigotto”. A chiedere di ripensarci è anche il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, Alessio Manica. (Fonte: Ansa)

Bolzano conferma il patrocinio

Avrebbe invece dato il patrocinio alla parata per  i diritti degli omosessuali che si terrà nel mese di giugno a Trento, la Città di Bolzano. Lo hanno annunciato gli organizzatori dell’evento, con un post su Facebook in cui si lancia anche una frecciatina alla Provincia Autonoma di Trento…

“Orgoglio oltre i confini”

“Orgoglio oltre i confini”, è questo lo slogan del Dolomiti Pride che si svolgerà a Trento il 9 giugno prossimo. Il logo, con i colori della bandiera rainbow, riporta la scritta stilizzata e sullo sfondo la sky-line dei monumenti delle città di Trento, Bolzano e Innsbruck.

Il Pride delle Dolomiti sarà infatti ‘di frontiera’ perché unirà Trentino, Sudtirolo e Tirolo. “Il confine sarà la metafora – spiega Paolo Zanella di Arcigay su Dolomiti.it – un dialogo tra identità e alterità. Il confine è anche margine, quello in cui vengono lasciati gay e lesbiche colpiti dall’omofobia”.

Ma il confine è anche il confino, il luogo politico-amministrativo in cui le persone omosessuali venivano relegate dal fascismo, allontanate perché devianti. “Ma dal confine nasce anche il dialogo – continua Zanella – passa da qui il riconoscimento dell’altro”.

“Il pride – ricorda il presidente di Arcigay – non è dei gay per i gay. E’ una giornata di tutti i cittadini e le cittadine, perché gay, lesbiche e tras sono lavoratori, disoccupati, padri, madri, figli, figlie. Sono migranti, giovani e anziani”.
“Sarà un pride comunitario – conclude Zanella – una festa di tutta la città, di tutti i territori delle Dolomiti.”

L’evento rientra nell’ambito di Onda Pride 2018, in cui rientrano le manifestazioni promosse dal Movimento LGBTI (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale)

Il territorio dolomitico, riferimento identitario della parata

E’ interessante anche soffermarsi sul nome assegnato dagli organizatori alla parata: “Dolomiti” Pride anziché genericamente Gay Pride di Trento, come avviene in tutte le altre città. E’ un segno di come, dalle parti più diverse della società, il territorio dolomitico stia diventando riferimento identitario sovraordinato alle singole città e provincie.