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5 Aprile 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

A maggio, riprendono le scalate sugli 8000. Intanto, gli Icefall Doctors aprono la via più sicura per l’Everest

Fonte: nepalmountainnews.com

In Nepal, riprendono le scalate sugli 8000. Attesi centinaia di alpinisti

Il Dipartimento del Turismo ha comunicato che sono 23 i team che hanno ottenuto il permesso per le spedizioni su varie cime del Nepal, tra cui Everest, Makalu, Kanchenjunga, Lhotse e Amadablam. Tra le 23 spedizioni, 15 sono in possesso del permesso per salire l’Everest. Questi dati sono aggiornati a lunedì scorso.

Il direttore generale, Dinesh Bhattarai ha ricordato che il Dipartimento  quest’anno è più severo. Obiettivo: rendere l’alpinismo  più sicuro e responsabile.

Le scalate prenderanno il via la prima settimana di maggio.

Lo scorso anno 834 alpinisti appartenenti a 108 team hanno scalato varie vette del Nepal tra cui il Monte Everest, mentre nel 2016 sono stati 740 su 98 squadre.

Secondo quanto divulgato da Nepal Mountain News, il governo addebita 1,1 milione di rupie pro capite come royalty agli  stranieri che richiedono il permesso di scalare l’Everest,  tassa che per i nepalesi è di 75.000 Rs (rupie indiane) a testa.

Il proprietario di Trekking Camp Nepal, Wangchu Sherpa, ha segnalato che un alpinista destina oltre 3 milioni di rupie, oltre alle royalty, per scalare l’Everest e  ogni spedizione è composta da 7/15 membri.

Nuove regole per gli alpinisti

Con l’applicazione di nuove norme, il Dipartimento sta tentando di rendere più sicure le scalate e di scoraggiare le salite dell’Everest con documenti falsi, episodi che si sono verificati in passato.

Per eliminare la disinformazione, le informazioni sulle scalate  dovranno essere approvate dal Dipartimento prima di essere divulgate. Gli alpinisti non potranno utilizzare fotocamere a drone durante le scalate. Prioritaria la gestione dei rifiuti in montagna. Inoltre, gli elicotteri saranno utilizzati solo per il salvataggio e non potranno atterrare vicino al campo base.

In caso di violazione delle nuove regole, le spedizioni saranno soggette a una serie di sanzioni e gli stranieri saranno banditi dal ritornare nuovamente in Nepal per 5-10 anni.

Intanto gli Icefall Doctors aprono la via più sicura per l’Everest

Icefall Doctors. Fonte: THT

E mentre gli alpinisti lasciano Kathmandu per la regione del Monte Everest per acclimatarsi, gli Icefall Doctors (i dottori del ghiaccio) aprono  una via di arrampicata dal Campo base al Campo I,  collocando corde e scale nell’infida Cascata del Khumbu.

Una squadra di otto esperti del ghiaccio ha raggiunto oggi il Campo I attrezzando un percorso con oltre 20 corde e scale in alluminio lungo la sezione di ghiaccio. Ang Dorjee Sherpa, presidente del Sagarmatha Pollution Control Committee, ha riferito telefonicamente a THT “La via è più sicura rispetto alle passate stagioni”.

“Questo percorso, secondo gli Icefall Doctors, è il più sicuro di sempre”, ha detto Sherpa. aggiungendo che la squadra controllerà  la via per tutta la stagione, mentre gli scalatori faranno la loro  acclimatazione lungo i campi alti.

Secondo Sherpa, la squadra aprirà la via per il Campo II, in un giorno o due.

Tra gli aspiranti alle vette in primavera

Kami Rita Sherpa, 48 anni, partirà per il Monte Everest all’inizio della prossima settimana per tentare di scalare la vetta più alta del mondo dal versante nepalese per la ventiduesima volta, mentre l’alpinista Lhakpa Sherpa, 45 anni, salirà sul Monte Everest dal lato del Tibet, per la  nona volta.

David Liaño questa primavera è impegnato sulle quattro montagne più alte – Mt Kanchenjunga, Mt Everest, Mt Lhotse e Mt K2 – per sostenere la Live Love Laugh Foundation dell’attore indiano Deepika Padukone, un progetto per sensibilizzare sulla depressione e sui problemi inerenti la salute mentale

Il cinese Xia Boyu, con doppia amputazione alle gambe, punta a diventare il primo doppio amputato a salire sul Monte Everest dal versante nepalese in questa stagione.
La giapponese Funahashi Eiko, 79 anni, e l’indiana Shivangi Pathak, 16 anni, sono rispettivamente l’alpinista più anziana e quella  più giovane a tentare l’Everest.

L’alpinista rumeno Horia Colibasanu con l’alpinista slovacco Peter Hámor tenterà senza ossigeno e in stile alpino la traversata da nord a sud dell’Everest, per poi raggiungere il Lhotse.