MENU

8 Maggio 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

L’alpinista Boyan Petrov disperso da 5 giorni sullo Shisha Pangma

Boyan Petrov. Arch. B. Petrov

Nessuna notizia di Boyan Petrov disperso da giovedì scorso sullo Shisha Pangma, vicino a C3, durante una salita in solitaria senza ossigeno supplementare. Petrov è un alpinista esperto che ha conquistato dieci Ottomila

Non si hanno più notizie da cinque giorni dell’alpinista bulgaro Boyan Petrov (44 anni), scomparso sullo Shisha Pangma (8.027 m).  E’ stato visto, l’ultima volta, giovedì 3 maggio dal campo base: era vicino al C3 (a circa 7.350 m) nel  tentativo di raggiungere la cima in solitaria e senza ossigeno, dal versante tibetano. Aveva lanciato l’attacco alla vetta il 29 aprile.

Sabato una squadra di alpinisti formata da un ucraino e tre sherpa hanno raggiunto il campo per cercarlo ma hanno trovato solo la sua tenda e il sacco a pelo. Probabilmente, era andato in cima. Il tempo è peggiorato e la squadra è rientrata, proprio come l’alpinista ungherese Klein Dávid. È stato il primo ad avvisare pubblicamente della scomparsa di Petrov attraverso Facebook e oggi il compagno di Petrov  lo ha definitivamente confermato con questo messaggio:

“Ho ritardato il più possibile a pubblicare qualcosa in merito perché speravo che tutto si risolvesse bene, ma la notizia  ha iniziato a comparire sui media stranieri. Bojan è scomparso da qualche parte sullo Shisha Pangma. Sappiamo che ha fatto un tentativo di raggiungere la vetta, perché la sua tenda è stata trovata a Campo 3”.
In merito al team di alpinisti che si sono messi sulle tracce del bulgaro,  ha riferito: “Il tempo è peggiorato notevolmente e gli  alpinisti sono rientrati al campo base “

Secondo il compagno del bulgaro, ieri non è stato possibile avviare un’operazione di ricerca;  si prevede possa iniziare oggi. “Sebbene la situazione sia davvero preoccupante, non si dovrebbe trarre alcuna conclusione definitiva”, ha dichiarato Klein Dávid in un messaggio. “Sappiamo di casi simili (ad esempio, Messner sul Nanga Parbat, quando ritardò significativamente)”.

Boyan Petrov è diabetico e questo è forse uno dei problemi maggiori. Tuttavia, è anche un alpinista esperto che ha conquistato 10 ottomila senza ossigeno.

Ferran Latorre e Boyan Petrov al CB del Nanga Parbat. Foto arch. F. Latorre

“Boyan Petrov è un ragazzo molto forte”, disse di lui Ferran Latorre in un’intervista rilasciata a Desnivel, dopo la loro conquista del Nanga Parbat nel 2016. “E’ un fenomeno, è impressionante come un diabetico abbia una tale forza e tanta determinazione lassù. Ha tutta la mia ammirazione Penso che in quota sia eccezionale, il più forte che abbia mai visto.” Quell’anno, Petrov riuscì ad scalare tre ottomila.

Zoologo di professione, Petrov lavora nel Museo di Storia Naturale di Sofia, dove si occupa di  raccogliere dati ed esemplari di insetti della zona himalayana.

Secondo da destra,l’alpinista bulgaro Boyan Petrov con i compagni di spedizione: primo a destra Klein Dávid. Da sinistra, con Nurbu Sherpa, i due alpinisti italiani Mario Vielmo e Sebastiano Valentini. Fonte: Kalifa

In spedizione con Petrov, oltre a Klein Dávid, ci sono anche gli italiani Mario VielmoSebastiano Valentini, impegnati sul Shisha Pangma ma che hanno come obiettivo principale il Gasherbrum I. I due italiani, secondo quanto reso noto da Gazzetta.it, ora si troverebbero  a Tingri, a quota 4300, dove sono andati per recuperare forze in vista del tentativo di vetta.