MENU

31 Maggio 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Cambiamenti climatici. Famiglia valdostana fa causa all’Unione europea

Cogne. Fonte: internet

Il ricorso alla Corte di giustizia Ue contro il Parlamento e la Commissione. “La riduzione delle emissioni nazionali di gas serra è inadeguata”

Una famiglia valdostana di agricoltori biologici, ha fatto causa al Parlamento e alla Commissione europei a causa del riscaldamento climatico, che sta provocando danni irreversibili all’area nella quale vivono e alle loro attività.

L’azione legale, presentata dal signor Giorgio Elter di Cogne (AO) alla Corte di giustizia europea, ha l’obiettivo di denunciare l’inadeguatezza dei target Ue sul contenimento delle emissioni di gas serra – l’impegno è di ridurli entro il 2030 del 40% rispetto ai livelli del 1990 – per prevenire il rischio climatico e tutte le ripercussioni che questo ha sulla qualità della vita, la salute e l’occupazione delle persone.

La famiglia Elter, che produce alimenti biologici locali e gestisce un piccolo bed&breakfast,  è completamente dipendente dal turismo. I cambiamenti significativi della temperatura, a quanto dice Giorgio Elter, stanno impedendo la fioritura di erbe e piante regionali tipiche di altitudini superiori ai 1500 metri. Di consegenza, gli Elter hanno registrato un calo della produzione, oltre a maggiori costi della stessa, quantificabili come una perdita compresa tra il 20 e il 30% delle entrate.

Giorgio Elter e la sua famiglia hanno raccontato la loro esperienza nel corso di una conferenza stampa nella sede di Legambiente di Torino, che sostiene l’azione legale. “Non possiamo vivere e lavorare in un territorio – ha detto Elter – in cui la protezione ambientale è apprezzata per la presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso, pur rimanendo silenziosi agli impatti dei cambiamenti climatici, che mettono in pericolo il futuro dei nostri bambini. Lo scioglimento dei ghiacciai, che sono la nostra importante riserva di acqua dolce e il nostro unico reddito durante la stagione invernale, non riguarda solo noi; insieme all’aumento della temperatura, causa anche significativi danni alle attività agricole a valle. Questi esempi concreti di come i cambiamenti climatici influenzano la nostra vita quotidiana ci fanno preoccupare per il futuro dei nostri figli”.

L’azione della famiglia si somma a quella di altre 9 famiglie europee, residenti in Germania, Portogallo, Romania, Francia, Italia e Svezia. I 10 nuclei familiari chiedono alla Corte di Lussemburgo di riconoscere che “la riduzione delle emissioni nazionali di gas serra di un minimo del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 sia inadeguato a far fronte alla concreta necessità di prevenire il rischio climatico e insufficiente a proteggere i loro diritti fondamentali di vita, salute, occupazione e proprietà”.