In attesa di dar vita alla “fila indiana più lunga al mondo di persone scalze in montagna”, fissata per il prossimo 16 settembre, Massimo Dorigoni intervista il suo ideatore
In occasione della presentazione ufficiale del Barefoot World Record “Con la Terra sotto i piedi” abbiamo incontrato l’ideatore e promotore di questa singolare inziativa, Andrea Bianchi. Editore di Mountainblog, Andrea è ingegnere, consulente di comunicazione e giornalista. Autore di tre pubblicazioni, Il silenzio dei passi (2016) e A piedi nudi (2017), entrambi per Ediciclo e dell’ultima fatica letteraria Con la terra sotto i piedi (2018) Edizioni Mondadori, è fondatore della prima scuola italiana di barefoot hiking, “Il silenzio dei passi“.
La data per dar vita alla fila indiana più lunga del mondo a piedi scalzi in montagna è il 16 settembre 2018 nello scenario dolomitico a dir poco incantevole delle Pale di San Martino, precisamente a Villa Welsperg, sede del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Numerose saranno anche le attività “di contorno” che animeranno l’estiva domenica: spazi dedicati allo yoga, workshop barefoot ed altro. A iscrizioni ormai aperte (online all’indirizzo record.conlaterrasottoipiedi.com), questo è quello che Andrea ci ha raccontato in quella che, nata come intervista, è diventata una chiacchierata confidenziale.
Ciao Andrea, ti consideri albero tra gli alberi. Puoi spiegarci?
E’ un modo per ricordarmi che anche l’uomo, come gli alberi e le piante, ha bisogno di radicamento con il luogo in cui si trova, ha bisogno cioè di trovare una connessione profonda con la Natura e con se stesso. E stare a piedi nudi, a contatto con la Terra, è il modo più efficace e naturale per trovare questo radicamento.
Sei al terzo libro: scrivi, parli e cammini a piedi nudi nella natura, è forse un monito ad essere più consapevoli verso un ambiente sempre più a rischio?
Non è il terzo libro in assoluto, ma il terzo sul cammino a piedi nudi in Natura sì. E’ sicuramente un modo per entrare in contatto con la Natura, che è sia fuori che dentro di noi, perché noi esseri umani siamo Natura. Solo se ritroviamo una relazione empatica – fatta di emozioni – con l’ambiente, allora possiamo pensare di salvarlo e in definitiva di salvare noi stessi, perché non possiamo salvare nulla se prima non lo amiamo.
Sempre più persone partecipano alle tue camminate a piedi scalzi. Quale il feedback emozionale?
Le persone reagiscono di solito in maniera entusiastica, sentono un grande senso di libertà, spesso ritrovano sensazioni di quando erano bambini, e a volte superano anche timori e paure. In generale riportano dalla semplice esperienza di stare a piedi nudi a contatto con la Terra una grande energia.
Cammini a piedi nudi ormai da tempo. Verso quali orizzonti ti stai muovendo?
Il cammino a piedi nudi in Natura sta smettendo di essere per me un tema fine a se stesso, e sta diventando invece sempre più un mezzo per esplorare e conoscere, il mondo e me stesso. E’ quello che ho cercato di raccontare in quest’ultimo libro – “Con la Terra sotto i piedi” – in cui il cammino scalzo diventa veicolo per parlare di ecologia, del rapporto Uomo-Natura e di spiritualità, e per raccontare la storia della mia amicizia con un uomo che ci ha lasciati lo scorso anno a 100 anni di età e che mi è stato Maestro, Spiro Dalla Porta Xydias.
Il record a piedi nudi. Oltre i numeri…quale l’obbiettivo?
Non vuole essere un record di performance, ma di presenza: un messaggio forte per un nuovo e più rispettoso rapporto con la Natura, la dimostrazione di poter essere in tanti – speriamo in tantissimi – in un ambiente naturale magnifico e nella maniera più rispettosa possibile, a piedi nudi appunto.
Credo che far parte di questa fila indiana – la “fila indiana più lunga al mondo di persone scalze in montagna” – potrà essere un’emozione intensa e speciale per ognuno di noi!
Massimo Dorigoni