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27 Dicembre 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Centrali · Aree Montane · Italia · Lombardia

Valmalenco. Giovane trovato morto in montagna: dall’autopsia, nessun segno di violenza

Mattia Mingarelli

E’ stata eseguita ieri l’autopsia sul corpo di Mattia Mingarelli, il 30enne scomparso misteriosamente in Valmalenco lo scorso 7 dicembre e ritrovato senza vita in un bosco

Nessun segno di violenza e l’ipotesi concreta che Mattia Mingarelli possa essere stato vittima di un incidente. E’ questo in sintesi l’esito, ancora parziale, dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio nell’ospedale di Sondrio sul cadavere del 30enne rappresentante di commercio di Albavilla (Como), il cui cadavere è stato ritrovato nel bosco la vigilia di Natale.

L’uomo, secondo l’esame eseguito dal dottor Paolo Tricomi di Lecco, potrebbe essere stato vittima di un incidente in montagna, in quella stessa zona nel territorio comunale di Chiesa in Valmalenco (Sondrio) che aveva raggiunto lo scorso 7 dicembre per trascorrere il weekend dell’Immacolata nella baita che la famiglia aveva affittato, vicina al rifugio ‘Barchi’ il cui gestore aveva poi trovato nella neve il suo cellulare.

Al vaglio degli inquirenti, nei gioroni scorsi, anche altre ipotesi, come l’omicidio.
Ad alimentare i dubbi, la circostanza che il cadavere sia stato trovato in luoghi a lungo battuti da decine e decine di uomini del Soccorso Alpino, della Guardia di finanza, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, anche con l’ausilio di cani molecolari, ovvero animali specializzati nell’individuazione di corpi senza vita.

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