William Bon Mardion, ski alper di classe e motociclista mancato! Il francese, ex nazionale di discesa libera, oggi ha vinto la Ski Alp Race Dolomiti di Brenta portandosi a casa in premio una fiammante Ducati Hypermotard 796, ma ahimè non ha la patente per guidarla.
Tra le donne le due “super” bormine Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini hanno rispettato appieno i pronostici tagliando il traguardo appaiate, insieme al campione del mondo Kilian Jornet Burgada che dopo la prima discesa, con un forte mal di schiena, ha preferito allentare il ritmo e prendere la gara come allenamento.
Erano in 350 oggi al via di questa splendida 37.a edizione, da incorniciare per la giornata estiva, cielo terso e sole caldo, con un percorso – a detta di tutti – eccezionale e con una partecipazione di classe.
Partenza dal Rifugio Boch, in un anfiteatro dolomitico impareggiabile, ritardata alle 8.30 per il grande afflusso di atleti, poi al “via” il ritmo si è fatto subito incandescente. Sono stati i francesi ad accendere la miccia, Bon Mardion per primo, Blanc poi, e con loro c’era anche il campione del mondo Jornet Burgada, ma gli azzurri hanno risposto per le rime con Lenzi, Reichegger, Lanfranchi, Giacomelli, e poi una lunga fila di appassionati pronti a “vender care le pelli”.
Tra le donne Martinelli e Pedranzini hanno ingranato subito la quarta andando a stuzzicare più di un maschietto, mentre la terza, Orietta Calliari, navigava molto più staccata.
Quando la gara ha “attaccato” le 50 interminabili inversioni che traghettavano a Cima Grostè, a 2.852 metri di altitudine (tetto della gara), il gruppetto dei più forti ha dato uno strattone e si è staccato dalla marea di ski alpers ed in quel preciso momento Bon Mardion si è girato, ha passato ai raggi X gli avversari ed ha allungato.
Lui che è il re delle discese, oggi aveva un bel “Desmo” nelle gambe ed infatti, inversione su inversione, ha accumulato un vantaggio notevole, ma il richiamo di una Ducati ha allettato anche Lenzi che nelle ultime tornate ha veramente dato fondo a tutte le energie guadagnando meritatamente la testa, pronto a sgasare (in quel momento, ha detto all’arrivo Lenzi, mi sentivo già in sella alla Hypermotard!).
Del resto sapeva bene che in discesa Bon Mardion non usa i .. freni, e così ha cercato di giocare d’anticipo.
Ma nella successiva discesa, quando si è tuffato giù dal Campaniletto dei Camosci, Bon Mardion sembrava “volare”, con spettatori alcuni camosci indispettiti. Il francese è arrivato primo al successivo cambio pelli e poi per lui la gara è stata solo una passerella vincente. Sempre primo, addirittura con 1’50” a metà gara sul secondo, Blanc, e su Lenzi, il transalpino nel finale ha tirato il fiato, ma forse non aveva calcolato il recupero di Blanc che si è avvicinato pericolosamente al suo connazionale, ma anche Lenzi non ha allentato la presa e si è aggrappato a vista alla coppia francese.
L’arrivo ha visto transitare per primo Bon Mardion, pronto a balzare sulla Ducati con un tempo decisamente interessante, 1h49’41” necessari per assorbire 1.835 metri di dislivello spalmati su poco più di 18 chilometri. Bon Mardion ha “sverniciato” il già eccezionale tempo di Troillet dello scorso anno, e pensare che per questa edizione il tracciato è stato anche leggermente allungato.
Didier Blanc ha fatto di tutto per centrare la vittoria, se ne torna a casa col secondo posto per una quarantina di secondi e davanti all’irriducibile Damiano Lenzi. L’atteso Reichegger è sempre stato nella mischia, e per lui il quarto posto è un giusto premio per una giornata di grande agonismo. Peccato per Follador che era tra i primi, poi la rottura di un attacco lo ha costretto ad alzare bandiera bianca.
La cronaca della gara femminile ha poco da raccontare. Pedranzini e Martinelli hanno corso sempre attaccate, anche per testare il prossimo impegno della Gran Course, a dire il vero Pedranzini in un attimo di disattenzione ha sbagliato tracciato nell’imboccare la prima discesa, buon per lei che la Martinelli l’ha aspettata mentre risaliva il versante con gli sci in mano. Per il terzo posto, e non c’erano dubbi, la storia è ancora più scarna. Partita terza, Orietta Calliari è arrivata terza al traguardo.
La gara dei giovani ha visto il successo tra gli junior di Mirko Ferrari e Stefania Casari e tra i cadetti di Federico Nicolini.
Il successo della Ski Alp Race Dolomiti di Brenta è stato reso possibile anche dalla partnership con l’APT di Campiglio, la Regione Trentino Alto Adige e Trentino Marketing.
Classifica:
Maschile
1) William Bon Mardion (FRA) 1.49.41; 2) Didier Blanc (FRA) 1.50.27; 3) Damiano Lenzi (ITA) 1.50.56; 4) Manfred Reichegger (ITA) 1.51.29; 5) Pietro Lanfranchi (ITA) 1.52.28; 6) Guido Giacomelli (ITA) 1,53.44; 7) Lorenzo Holzknecht (ITA) i.55.19; 8) Alexander Fasser (AUT) 1.57.49: 9) Daniele Pedrini (ITA) 1.57.51; 10) Graziano Boscacci (ITA) 2.01.59; 10.
Femminile
1)Francesca Martinelli (ITA) 2.19.39; 1) Roberta Pedranzini (ITA) 2.19.39; 3) orietta Calliari (ITA) 2.37.18; 4) Elena NMicolini (ITA) 2.44.15: 5) Daniela Toloni (ITA) 2.54.43.
Junior Maschile
1)Mirko Ferrari (Brenta Team) 1.23.44; 2) Philipp Brugger (AUT) 1.24.36; 3) Martin Islitzer (AUT) 1.30.24; 4) Simone Bettega (San Martino) 1.31.28; 5) Bruno Villberger (AUT) 1.32.25
Junior femminile
1)Stefania Casari (Cauriol) 2.34.16
Cadetti
1)Federico Nicolini (Brenta Team) 1.27.22; 2) Stefano Bertolini (Alpin Go Val rendena) 1.41.29; 3) Danilo Tamè (GS Monteginer) 1.48.13
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