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1 Maggio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane

Trovato in un crepaccio il corpo dell’alpinista disperso nel massiccio del Monte Rosa

Fonte: Soccorso alpino Piemontese

Il ritrovamento è avvenuto grazie all’individuazione di una traccia nella neve

Il corpo senza vita di Massimo Peressini, l’alpinista 44enne residente a Novara e disperso nel massiccio del Monte Rosa da domenica scorsa, è stato ritrovato nel pomeriggio di ieri 30 aprile intorno alle 16.30 in fondo ad un crepaccio, nei pressi del Col del Lys (4.151 m) tra Valle d’Aosta, Piemonte e Svizzera.

L’operazione  è stata complessa per le proibitive condizioni meteorologiche a causa del vento e il freddo e per la quota elevata. Le ricerche sono state  condotte dal Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, Soccorso Alpino Valdostano e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

“Sono state adoperate tutte le risorse umane e tecnologiche a disposizione: elicotteri, droni, unità cinofile e la nuova antenna Recco – spiega il Soccorso Alpino Piemontese –  Il ritrovamento è avvenuto grazie all’individuazione di una traccia nella neve nei pressi del crepaccio. Con l’ausilio delle corde i tecnici si sono calati all’interno per circa 30 metri prima di trovare il corpo esanime dell’uomo che in seguito è stato recuperato dall’eliambulanza 118 piemontese e consegnato alle autorità per le operazioni di Polizia Giudiziaria.”

2 Responses to Trovato in un crepaccio il corpo dell’alpinista disperso nel massiccio del Monte Rosa

  1. carla frajese ha detto:

    se in questa stagione ci sono già crepacci sul ghiacciaio del Lys per andare al colle significa che quest’anno sarà molto più pericoloso andarci.

    • Mirko Sotgiu ha detto:

      I crepacci sono presenti sul ghiacciaio tutto l’anno. In inverno specie se c’è poco innevamento i ponti che si vengono normalmente a creare sono più fragili e non tengono il peso di chi ci cammina sopra. Per esperienza personale posso dire che a volte è meglio percorrere il ghiacciaio a fine stagione quando i pericoli sono ben visibili. C’è da dire che talvolta i ponti di neve che rimangono anche fino a stagione inoltrata sono l’unico modo per attraversare alcuni punti dei ghiacciai. Si procede legati sempre proprio perchè i crepacci, soprattutto quelli piccoli sono difficilmente individuabili. Se c’è poca neve è più facile che i ponti siano nottili e non reggano il peso. Non saprei dirle se quest’anno sarà più pericoloso di altri, anche perchè ora ha nevicato nuovamente. Le condizioni del ghiacciaio vanno valutate sempre prima e durante l’escursione, più che il pericolo, che è sempre presente, occorre attentamente ridurre il rischio utilizzando tutti i mezzi a disposizione (procedere in cordata, con tutta l’attrezzatura necessaria). Se si valuta che attraversare il ghiacciaio diventa pericoloso e il margine di sicurezza non è sufficiente si deve fare ciò che è più saggio per un alpinista, tornare indietro.

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