Intervista, riprese video e montaggio: Mirko Sotgiu
Franco Perlotto, è uno dei grandi arrampicatori solitari italiani, ed è stato uno dei primi ad applicare questa pratica anche all’estero, in paesi lontani e in luoghi leggendari.
Alpinista fin da ragazzo, è guida alpina, viaggiatore e giornalista; si è avvicinato al free climbing a fine degli anni settanta, diventando uno dei principali promotori in Italia di questa disciplina. In 25 anni di attività ha compiuto oltre duemila ascensioni in quasi cinquanta paesi del mondo, molte delle quali in solitaria.
Intervistato da Mirko Sotgiu al 67° Trento Film Festival, Perlotto dice a proposito del rischio in montagna: “Il rischio era il mio gioco preferito, poi la vita mi ha portato altrove… Il rischio è un equilibrio di possibilità di morire e di voglia di vivere… posso dire di aver rischiato molto”.
“Non mi fa differenza, sinceramente, se uno va a rischiare sullo sperone Mummery o sotto una valanga cadente in Canada, sono persone che comunque accettano questo tipo di rischio e lo sanno perfettamente… Bisogna saper anche smettere, ad un certo punto, se no si muore”, conclude l’alpinista vicentino.
Perlotto ha anche operato per anni per organismi internazionali in missioni umanitarie. Giornalista e fotografo, ha scritto reportage di viaggio e di alpinismo e molti libri, l’ultimo “Spirito Libero“, l’autobiografia pubblicata da Alpine Studio.
A seguito di un infarto che lo ha colpito all’età di 56 anni, ha deciso di riavvicinarsi alle montagne e dal 2016 gestisce lo storico Rifugio Boccalatte, in alta quota, sulle Grandes Jorasses nel gruppo del Monte Bianco.
Simonetta Quirtano