Vito Mancuso al 67° Trento Film Festival in un percorso per parole chiave, dalla bellezza alla fragilità passando per i temi dell’attualità.
Vito Mancuso era sicuramente tra gli ospiti più attesi del 67° Trento Film Festival, in una serata organizzata in collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco. Tra i passaggi significativi dell’incontro, c’è stata la sua risposta alla domanda della giornalista Fausta Slanzi che ha moderato la serata, su “che cosa sia la bellezza“:
“Cosa sia la bellezza è una domanda alla quale non so se sono in grado di rispondere compiutamente, pur avendoci scritto un libro! Non è qualcosa di definibile, di finito… ma sono sicuro che sia il messaggio che il mondo ci offre, quello che possiamo cogliere solamente una volta che ci siamo tolti i vestiti della mente, a mente nuda”.
Un Vito Mancuso, dunque, che non ha avuto timore di presentarsi al pubblico del Trento Film Festival con risposte mai del tutto definitivamente concluse, ma sempre aperte alla curiosità, alla ricerca, alla possibilità di generare nuove domande.
Come quelle riguardo altre parole chiave dell’incontro, ad esempio la fragilità, la stessa che il meraviglioso patrimonio boschivo delle Dolomiti ha manifestato di fronte alla tremenda tempesta del 29 ottobre 2018:
“Fragile è parola antica che viene dal verbo frangere, rompere. Più un fenomeno è ricco di organizzazione, di complessità, e più è fragile e delicato.
Non c’è niente di importante che non sia fragile, e non c’è niente che non si possa rompere. Anche l’”a-tomo”, che in sé ha storicamente rappresentato l’elemento della materia basilare e indivisibile, si è rivelato in realtà frammentabile, suscettibile di essere scomposto in parti più piccole, in particelle sub-atomiche. Per questo dovremmo sempre mantenere la capacità di stupirci, di provare meraviglia di fronte al miracolo di essere in salute fisica, psichica e spirituale, e di fronte alla bellezza in sé perfetta della Natura”.
Durante la serata sono stati toccati anche i temi dell’attualità, come il recente movimento per il clima “Fridays for Future” ispirato da Greta Thunberg:
“Mi ha molto colpito la manifestazione del 15 marzo: forse i giovani sentono che la nuova idea che può imporsi come collante è quella di Natura, rispetto per l’ambiente, ecosofia. Hanno percepito, più che capito, ma poi oltre la manifestazione bisogna dare spessore, fondamento, vedremo…”.
Andrea Bianchi – MountainBlog