Extreme Team Day… anche in questa primavera ho avuto il piacere e la fortuna di organizzare una giornata fantastica e da ricordare.
Quando ero piccolo conoscevo alcune cose davvero magnifiche: alcune le avevo, altre le sognavo. Avevo una famiglia meravigliosa che attorno al camino si riuniva per parlare della magia naturale, delle montagne e del mare, e delle tante avventure del tempo che fu. Con loro inseguivo creste e crinali in ogni situazione e mi lanciavo in onde bellissime e potenti. Ciò che non avevo era quella componente selvaggia ed Extreme che loro avevano vissuto da giovani e che io sentivo pulsare dentro, un richiamo irrefrenabile. Con immensa fatica ho imparato, da solo, giorno dopo giorno, lustro dopo lustro, come andare oltre l’ultima frontiera: ciò che voglio fare.
Ciò che posso dare agli altri è sia quello che avevo, sia ciò che avrei sognato.
Cos’è l’Extreme Team?
Non siamo quelli che piantano la bandierina sulle montagne andando alla cieca… Questo è chiaro.
Quando qualcuno si rivolge a me chiedendomi di organizzare un viaggio o una spedizione in posti super remoti, senza dimenticare la parte culturale, artistica, spirituale, ambientale, inizio una preparazione sportiva, non alla Rocky, ma portando a fare splendide esperienze mentre insegno come usare l’attrezzatura sino a quando le persone sono pronte a partire.
La parola chiave é Team
A Genova il 5 maggio davano brutto tempo, ma controllando le condizioni di sicurezza, e monitorando pressione atmosferica, venti, punti d’appoggio e versanti, ci siamo goduti un’esperienza semplicemente fantastica!
Prima un’escursione gratuita percorrendo il giro dei Forti in una modalità molto diversa dal solito: con spiegazione sensoriale e storico-ambientale con approfondimenti di geologia e fitologia, alternando le epoche, gli eventi, con un’analisi sulla realtà attuale, completa ma divertente… piena di curiosità.
Ovviamente non sono mancate le analisi sul paesaggio, sui litorali e persino sulle immersioni relative ai relitti affondati dalle batterie situate sulle fortificazioni in vista. Altre tematiche centrali sono state la biodiversità e la sostenibilità, ovviamente.
Al ritorno siamo entrati alla Baita del Diamante dove ci aspettava un mega pranzo-merenda con prodotti a km zero, ovviamente, tema per noi molto caro. Dopo aver lanciato momenti simpatici come due domande bruciapelo… (con in palio degli amari a sorpresa e delle grappe)… ci siamo dedicati a parlare del prossimo evento, che sarà il 16 giugno, con una camminata in cooperazione a Salewa e Rarepartners, per raccogliere fondi per la ricerca sulla sindrome di Usher.
Abbiamo salutato i gruppi di amici che con me vennero in Groenlandia, in Alaska, chi salirà sull’Elbrus in Russia e infine abbiamo consegnato le magliette della divisa Extreme ai partenti per il Marocco fra pochi giorni.
Senza esimerci da scherzi e risate continue con gli amici fraterni Marco Moraglio, esploratore, storico e guida, e Daniele Brescia, atleta extreme e movie maker, il clima si è fatto famiglia.
Ci siamo quindi lanciati nella presentazione dei nuovi obiettivi e nel racconto delle passate spedizioni…
Seven Summits, Oman, Islanda… Sentieri, crinali, onde, pareti…
…senza ovviamente tralasciare un libro come omaggio libro a tutti i partecipanti!
Marcel Proust asserì che “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” .
Forse entrambe le cose.
Ci vediamo alla prossima amici miei!
Christian Roccati
SITO – Follow me on FACEBOOK – Instagram