Due i team che tenteranno l’impresa: i francesi Duperier e Langenstein e l’italiano Cala Cimenti con i russi Lazo e Pugovkin
I francesi Tiphaine Duperier e Boris Langenstein, da un lato, e l’italiano Cala Cimenti con i russi Vitaly Lazo e Anton Pugovkin, dall’altro, quest’estate tenteranno di migliorare la discesa con gli sci compiuta da Hans Kammerlander e Diego Wellig nel 1990 sul Nanga Parbat.
Le discese con gli sci sugli Ottomila sono ritornate in auge da qualche anno. E’ del 2018 la storica impresa del polacco Andrzej Bargiel che ha completato con successo la discesa integrale con gli sci del K2 dopo aver raggiunto la vetta. Sempre dello scorso anno, anche la prima discesa con gli sci del Lhotse Couloir (8516 m) realizzata dagli americani Hilaree Nelson e Jim Morrison.
Quest’estate, doppio tentativo sul Nanga Parbat (8.125 m)…
I precedenti
Molte fonti sostengono che il Nanga Parbat sia già stato sceso con gli sci. In realtà, il sudtirolese Hans Kammerlander e lo svizzero Diego Wellig hanno effettuato la discesa con gli sci di questo ottomila nel 1990 ma, non potendo mettere gli sci in cima, hanno iniziato la loro impresa circa 100 metri più in basso, completando la discesa da quota 8.025 metri al Campo Base, attraverso la via Kinshofer.
Anni dopo, nel 2008, anche il tedesco Luis Stitzinger approdò al Nanga Parbat per tentarne la discesa con gli sci ma nel suo caso iniziò da 7.850 metri e da una via parallela a quella di Messner del 1978.
I candidati
Dei due team in sfida per tentare la prima discesa integrale con gli sci del Nanga, fanno parte esperti alpinisti e sciatori con un precedente comune, il Laila Peak nel 2018. In quell’occasione, i francesi Tiphaine Duperier, Boris Langenstein e Carole Chambaret realizzarono la prima discesa con gli sci del seimila pakisano una settimana prima dell’italiano Carlo Alberto ‘Cala’ Cimenti, in team con Julian Danzer e Matthias Koenig.
Anche quest’anno, Tiphaine Duperier e Boris Langenstein hanno raggiunto la base del Nanga Parbat qualche giorno prima, dopo aver compiuto a maggio quella che potrebbe essere la prima discesa con gli sci dello Spantik (7.027 m), in Karakoram.
Cala Cimenti, in questa occasione, è con i russi Vitaly Lazo e Anton Pugovkin, impegnati nel progetto “Death Zone Freeride” (obiettivo: scalare 5 dei 14 ottomila, senza ossigeno supplementare e scendere dalle vette con gli sci), per cui hanno già completato la discesa del Manaslu nel 2017 e tentato senza successo l’Annapurna nel 2018; i due russi hanno inoltre in programma Everest e K2 per il 2020.
Per ora, la possibilità di lanciare un tentativo sul Nanga Parbat è ancora lontana. Cala Cimenti ha segnalato nei suoi canali social di aver raggiunto C2 e montato la tenda per continuare la fase di acclimatamento. Segnala anche che C1 è stato spazzato via da una valanga e che i suoi piani sono di ritornare in azione sulla montagna oggi. Andranno direttamente a C2, con l’obiettivo di installare C3 domani.
Dal post del 17 giugno di Cala Cimenti :
“Ieri sera prima di cena c’è stata una specie di riunione tra spedizioni con Alì da coordinatore (Ali Sadpara: primo pakistano ad aver scalato tutti i cinque Ottomila del Pakistan, nel 2016 ha conquistato la vetta invernale del Nanga Parbat.) Abbiamo definito i programmi, in pratica noi e i georgiani dobbiamo attrezzare fino a C3, e poi da lì in su ci penseranno lui e gli sherpa quando arriveranno. Ora noi riposiamo ancora domani e poi partiamo per 4 notti in quota di cui 2 al C3. Sarà lunga…”
Cala Cimenti ha poi pubblicato un aggiornamento, segnalando che la partenza per i campi alti era stata stata rimandata di qualche ora: “Sembra che domani arrivi al Campo Base Reinhold Messner col figlio e abbiamo deciso di rimanere al BC per incontrarlo, così partiremo domani a mezzanotte diretti direttamente al C2″