Il festival che ha reso celebre Trento in tutto il mondo ha presentato oggi alla sua città la 59esima edizione: 128 proiezioni, 22 eventi, 10 mostre e 36 incontri, in una maratona lunga dal 28 aprile all’8 maggio, in cui si avvicenderanno numerosi e importanti nomi della cultura, dello spettacolo e dell’alpinismo.
“Un festival a kilometro zero, nato e cresciuto con la città – così lo ha definito il sindaco Alessandro Andreatta – capace di coinvolgere tutte le realtà del territorio, sia economiche, che turistiche e culturali e allo stesso tempo occasione di confronto, scambio e crescita con il resto del mondo”.
“Ancora oggi il festival della città di Trento è un punto di riferimento a livello internazionale – ha poi sottolineato il presidente del TrentoFilmfestival, Egidio Bonapace – il Club Alpino Italiano e la città di Trento, a cui si aggiunse successivamente la città di Bolzano, soci fondatori del festival, hanno dato vita a un progetto che dopo 59 anni è ancora vincente. Ciò è possibile, nonostante i tagli economici, grazie alle virtuose collaborazioni con gli enti del territorio che sostengono la manifestazione. Tra queste la serata inaugurale in co-produzione con Trentino Marketing Spa e i Suoni delle Dolomiti”.
Ospite d’onore Reinhold Messner, che dopo 6 anni torna al festival con la conduzione di due serate alpinistiche a carattere storico: “Sono felice di tornare su questo palco per parlare di uno dei più bravi alpinisti al mondo, Paul Preuss e della filosofia del free solo che iniziò con lui. L’alpinismo per me è attività ma anche filosofia, arte e cultura e il TrentoFilmfestival sarà l’occasione per parlare di questi temi con Alexander Huber e gli altri giovani”. Dopo aver aggiunto “Guarderemo al futuro parlando del passato”, Messner ha lasciato la parola ad un video intervista a Walter Bonatti: “Io e mio fratello Pierre Mazeaud saremo al festival per ricordare la tragedia del Pilone del Freney”, la notizia ufficializzata questa mattina in conferenza.
“Due appuntamenti alpinistici a cui si aggiungono altri due incontri con Simone Moro e Leo Houlding, che animeranno le serate del festival insieme a tanti altri protagonisti – ha aggiunto la direttrice Luana Bisesti – Neri Marcorè, Enrico Brizzi, Mauro Corona e Erri De Luca, arriveranno per festeggiare i primi 25 anni di MontagnaLibri. Abbiamo lavorato per offrire un cartellone variegato che si aprirà venerdì 29 aprile con la proiezione del muto Der Grosse Sprung di Arnold Fanck, musicato dal vivo dal violoncellista di prima grandezza Mario Brunello. Siamo orgogliosi anche di aver portato a Trento in anteprima europea “Rivers of ice: vanishing glaciers of Himalaya”, la mostra di gigantografie di David Breashears che denuncia il drammatico ritiro dei ghiacciai”.
Sergio Fant, responsabile della selezione cinematografica: “Sono orgoglioso di aver portato al festival numerose anteprime italiane ed europee (tra cui due film di Werner Herzog), nell’ambito di una ricchissima offerta di 128 film, un’offerta anche in termini quantitativi certamente non ordinaria per il panorama dei festival italiani. Una programmazione che propone gli sguardi più diversi, riferimento internazionale anche per le altre manifestazioni. Quest’anno, oltre alla nuova sezione Destinazione…, dedicata alla Finlandia, abbiamo dato spazio agli sguardi locali, con la sezione Orizzonti vicini, dedicata ad autori trentini o a film realizzati o prodotti in Trentino Alto – Adige”.
Tags: Arnold Fanck, Egidio Bonapace, Enrico Brizzi, Erri De Luca, experience, Leo Houlding, Luana Bisesti, Mauro Corona, Neri Marcorè, Pierre Mazeaud, Reinhold Messner, Simone Moro, Trento, TrentoFestival, Walter Bonatti, Werner Herzog