
locandina 2019
68 le pellicole selezionate, tra le quali 29 anteprime. 33 le ore di proiezioni in quasi 10 giorni. Protagonista la montagna a 360 gradi ma anche tematiche sociali, ambientali e culturali. Scenario del festival, Cervinia e Valtournenche, Antey, Chamois e Torgnon
Le vette come metafora di difficoltà, di grandi ostacoli da affrontare, ma anche di sfide e limiti da superare, territori impervi che plasmano le vite e la cultura dei popoli che le abitano, e il cambiamento climatico che ne riduce gli spazi, ne cambia il profilo fino a rendere impossibile la sopravvivenza di uomini e animali. Queste e altre storie sono le protagoniste delle 68 pellicole selezionate alla XXII edizione del Cervino CineMountain, il festival del cinema di montagna in programma dal 3 all’11 agosto a Cervinia e Valtournenche.
Tra le novità di quest’anno la formula itinerante, che porterà le proiezioni anche nelle vicine Antey, Chamois e Torgnon, sempre nella suggestiva cornice del Cervino.
Le pellicole selezionate sono suddivise in 4 categorie: i film vincitori dei festival del circuito dell’International Alliance for Mountain Film e che concorrono per il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée; il Concorso Internazionale, film italiani e stranieri che affrontano il tema della montagna nelle varie sfumature; la sezione CineMountain Kids, una selezione di cortometraggi d’animazione per i più giovani; i film Fuori Concorso.
Gli ospiti della XXII edizione
In programma 10 giorni e 33 ore di proiezioni, con 24 anteprime – tra italiane, internazionali e mondiali – e gli eventi quotidiani, matinée e serate con grandi ospiti dell’alpinismo, della cultura, dello sport, del cinema: tra questi Piero Chiambretti, Beppe Gandolfo e tanti ex giocatori dell’epoca – Antonio Comi, Claudio Sala, Enrico Annoni, Pasquale Bruno – per raccontare il Grande Torino, Erri De Luca e Nives Meroi e le loro “montagne del silenzio”, gli alpinisti Hervé Barmasse, Fausto De Stefani e Luca Albrisi, che insieme al nivologo Michele Freppaz, e alla biologa marina Maria Sole Bianco analizzeranno cause e conseguenze del rapido cambiamento climatico.
Lo sbarco sulla Luna, oggetto del manifesto del Festival, sarà al centro della serata finale; uno spettacolo tra scienza e arte condotto dal divulgatore scientifico Andrea Bernagozzi, con la sand art di Massimo Ottoni.
Non mancherà il grande alpinismo nei volti e nelle parole di Kurt Diemberger e di Tarcisio Bellò, sopravvissuto ad una valanga che lo ha travolto insieme ad altri 4 italiani, a 5300 metri di altezza, nel distretto di Ghizer, in Pakistan, lo scorso giugno.