11 alpinisti guidati da Marcin Kaczkan partiranno per il Nepal alla fine di agosto con l’obiettivo di scalare la quarta montagna più alta del pianeta
Il programma polacco invernale in Himalaya “Artur Hajzer“ ha annunciato il suo prossimo obiettivo: il Lhotse (8.516 m), la quarta montagna più alta del pianeta, che tenteranno quest’autunno. La via che seguiranno non è ancora stata annunciata. La spedizione servirà come preparazione al tentativo invernale al K2 programmato per il 2020-21, l’ultimo Ottomila ancora rimasto da scalare nella stagione più fredda.
Saranno 11 gli alpinisti membri della spedizione, guidata da Marcin Kaczkan, ingegnere elettronico di 45 anni protagonista, insieme a Denis Urubko e Piotr Morawski, del tentativo invernale sul K2 del 2003 che li portò fino a 7.650 metri, record di altitudine raggiunta in inverno sulla seconda vetta più alta del mondo. Unici anni dopo, ma nel mese di luglio, ha conquistato la vetta per la prima volta. Ha al suo attivo anche una salita in solitaria del Nanga Parbat, realizzata nel 2010, e il premio Snow Leopard, assegnato a coloro che salgono i 5 Settemila dell’ex Unione Sovietica.
Vice capo spedizione sarà Rafal Fronia, evacuato lo scorso inverno dal K2 dopo che una pietra gli ruppe il braccio, che tenterà di conquistare anche l’Everest. Nella squadra anche Mariusz Hatala e Piotr Krzyżowski, primi polacchi in cima al Khan Tengri (7.010 m) quest’anno, Piotr Hercog, Wadim Jabłoński, Bartosz Ziemski, Mariusz Lange, Maciej Kimel, Oswald Rodrigo Pereira e Mariusz Grudzień (medico della spedizione).
“Questa spedizione per noi è un’opportunità per verificare la preparazione di atleti giovani e forti che hanno già svolto attività difficili ma non hanno esperienza in alta quota”, ha dichiarato Piotr Tomala, direttore del programma “Artur Hajzer”, in una nota, Ha aggiunto che “la spedizione autunnale in Nepal e il tentativo al Lhotse saranno anche un buon banco di prova, in condizioni simili a quelle che ci aspettano nell’invernale del prossimo anno in K2.”