Adam Ondra ha nuovamente stupito gli appassionati di settore, scalando, il 13 aprile 2011 Chilam Balam, presso Malaga, in Spagna. Questo tiro era stato proposto e presumibilmente liberato nel 2003 da Bernabé Fernández, arrampicatore ancora sconosciuto nel panorama internazionale. La notizia era rimbalzata tra i media perché la linea era stata graduata come il primo 9b+ al mondo.
Da due settimane la maggior parte dei siti tematici hanno iniziato a parlare della notizia, aspettando il parere del climber prodigio. Al momento è tutto ancora da confermare, ma l’unico dato apparso sembra che quoti come 9b la via in questione. Ovviamente è necessario verificare l’attendibilità di tale parametro e della sua fonte ed è per questo che appare ancora prematuro esprimersi. C’è chi addirittura ha screditato l’ipotesi di una salita da parte di Bernabé Fernández, affermando la possibile libera di Ondra.
Al di là delle questioni specifiche è forse giunto il momento di focalizzare l’attenzione sull’epoca che sta per incominciare. Il mondo verticale ha avuto spesso un movimento a fisarmonica in relazione alle capacità atletiche dei suoi protagonisti ed alle sue tecnologie.
Tra i vari personaggi che hanno affrontato l’attuale limite umano arrampicatorio, possiamo osservare da vicino Fred Rouhling, Chris Sharma ed Adam Ondra.
Il primo, lo scalatore francese classe 1970, fu uno dei protagonisti più discussi, dichiarando di aver scalato Akira l’ipotetica prima via di grado 9b, già nel lontano 1995. Le caratteristiche del tiro aumentarono le grandi perplessità, dato che venne da molti assoggettato ad un boulder… Nonostante il tanto parlare, tra oggettive analisi e le molte chiacchiere, non ci fu esattamente una fiumana di climbers a ripetere la via in questione… Negli anni a seguire Rouhling si fece protagonista di salite estreme quali ad esempio Salamandre (9a+) e Eaux Claires Angoullême (9a+), e la più “recente” Empreintes (9a/b).
Il secondo atleta, è uno scalatore statunitense nato nel 1981, riconosciuto da molti e per svariati anni come il più forte arrampicatore al mondo. Chris Sharma ha salito una grande quantità di vie tra il 9a ed il 9b, con una fantasia quasi artistica nella creazione dei tiri, passando attraverso la maggior parte degli stili, dalle linee intense e super corte, a quelle in cui si richiede una forza estrema nelle dita, all’incredibile Jumbo Love, una linea di quasi 80 metri a 45°… Per “condire” il tutto si può affermare che la maggior parte dei tiri di grado nove scalate dall’americano sono prime salite, compresa la recentissima First Round First Minute, probabilmente la sua più dura realizzazione.
Da anni molti appassionati aspettano il passaggio di testimone tra Sharma ed il citato Ondra, quest’ultimo classe 1993, scalatore Ceco. Il ragazzo prodigio ha più volte dichiarato di essere in netta crescita; a tutti gli effetti, fino ad oggi, si è dedicato soprattutto alla ripetizione d’itinerari di estremo grado, in falesia ed in multipitch, per evolversi e migliorare. Da tanto i fans aspettavano il momento in cui Adam si sarebbe dedicato alla creazione, aprendo l’epoca della scalata alla Ondra, non tanto per il livello incredibile, quanto piuttosto per la sua fantasia in fatto di progetti, ancora inespressa. Dato che c’è sempre un migliore di turno, in ogni campo umano, per segnare un evo non basta essere il più forte, ma è piuttosto importante scoprire che cosa sei in grado di creare con il livello raggiunto.
Forse l’epoca di Ondra ha inizio ora. Il 13 aprile il climber Ceco ha forse liberato, forse ripetuto, ma sicuramente scalato, il suo quarto 9b, non solo eguagliando temporaneamente il numero-record di salite di tale grado appartenente a Sharma, ma riuscendo dove l’americano aveva fallito. Chris aveva già tentato Chilam Balam, senza però riuscirvi. Si sa che gli stili di arrampicata sono innumerevoli e quindi questa è solo una spia, una cartina tornasole, e non una sufficiente incoronazione… Per non farsi mancare nulla però, Ondra ha poi subito liberato La planta de Shiva, linea che si aggiudica come il suo quinto 9b. Che cosa si può dire adesso?
Non possiamo che stare a guardare l’evoluzione di questi straordinari atleti, con il fiato sospeso, sapendo con certezza che si è appena aperta una porta sulla nuova epoca del verticale e che noi saremo gli spettatori di questo straordinario momento storico.
Christian Roccati
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