
Sergi Mingote, selfie. Fonte: facebook
L’alpinista catalano non andrà in Karakórum quest’estate. Ha riprogrammato il calendario per completare i quattordici Ottomila senza ossigeno supplementare in 4 anni anzichè 3 e a breve presenterà un nuovo progetto
Sergi Mingote non completerà i quattordici ottomila, senza ossigeno supplementare in meno di mille giorni, come aveva programmato di fare, a causa della pandemia di Covid 19, che ha fatto saltare la stagione primaverile in Himalaya, così come la stagione estiva in Karakorum.
Lo avevamo già anticipato, tuttavia – oltre a rimandare la spedizione al Gasherbrum I prevista per quest’anno – Mingote annuncia anche un nuovo progetto:
“Vi confermo che la mia spedizione al Gasherbrum I programmata per quest’estate è stata rinviata a causa del coronavirus, ma contemporaneamente vi annuncio la nascita di un nuovo progetto che presenterò tra pochi giorni!”
Mingote aveva previsto la scalata di cinque ottomila nel 2020: Annapurna e Makalu in primavera, Gasherbum I in estate e Cho Oyu e Kangchenjunga in autunno. L’obiettivo era quello di stabilire un nuovo record: ultimare i quattordici ottomila senza ossigeno supplementare entro tre anni (14×1000 Catalonia Project). L’emergenza sanitaria globale lo ha impedito in parte: ora l’obiettivo di Mingote sarà di chiudere il progetto in meno di quattro anni, ma c’è ancora molto da fare per battere il record, attualmente detenuto dal coreano Chang-ho Kim, che ha salito tutti i 14 Ottomila in 7 anni, 10 mesi e 6 giorni.
“Immaginavo di partire per il Gasherbrum I il 15 giugno e sono diverse le ragioni che hanno determinato questa decisione – ha spiegato Mingote alla testata spagnola Desnivel – La più ovvia è che siamo ancora in uno stato di emergenza e lo saremo fino a quanto non potremo effettuare voli internazionali. Inoltre in Asia il coronavirus sta colpendo in modo più deciso paesi come il Nepal o il Pakistan, dove il numero di infezioni è in aumento e si sta vivendo una situazione molto complicata.”
“Visto l’amore che proviamo per quelle montagne e per le persone di quei territori, come i Baltí o gli Sherpa, credo che ciò che si debba fare sia cercare di aiutarli da qui…. I nostri progetti possono attendere, perché sono solo progetti sportivi. Ora la cosa più importante è che questi paesi riprendano a vedere di nuovo la luce e possano andare avanti.”, afferma il catalano.
“Ho già riprogrammato il mio calendario del progetto 14×1000: all’inizio di settembre andrò in Nepal – se possibile – con l’obiettivo di concatenare due ottomila: Makalu e Cho Oyu. Poi, affronterò altri quattro ottomila nel 2021: due in primavera, uno in estate e uno in autunno. Quasi certamente in primavera saranno Annapurna ed Everest, in estate certamente il G1 e in autunno ci sarà sicuramente lo Shisha Pangma. Rimane il Kangchenjunga, che devo capire dove meglio collocarlo, ma questa è la pianificazione….”
“In ogni caso, annuncerò presto un progetto molto interessante a cui ho lavorato in questi mesi di isolamento, che combina diverse discipline, ma in cui la natura, gli spazi e le montagne svolgono un ruolo fondamentale. Lo presenterò a breve.”, ha concluso Mingote.