Sarà perché organizzo molti tour in tenda per i fotografi o forse perché io sono un entusiasta dell’outdoor puro, quello vissuto con le proprie forze e in totale autonomia, molti di voi in questi ultimi tre mesi mi hanno posto la domanda: Quest’anno ce ne andremo in tenda?
Non so rispondervi, perché dopo un periodo così difficile credo che il comparto del turismo, anche quello della montagna, stia affrontando qualcosa di nuovo, non sperimentato prima.
Da un lato, da quel che percepisco attorno a me, c’è molta voglia di uscire, di tornare in montagna, dall’altro noto molta diffidenza nel riprendere le care abitudini (parlo per gli escursionisti, gli alpinisti) di tornare in rifugio insieme ad altre persone.
Prima della riapertura speravo in un approccio più consapevole e lento della montagna, purtroppo non è stato così, anzi, si è tornati a quell’approccio alle terre alte “Mordi e fuggi” in giornata, quindi con una superficialità ancora più marcata rispetto a prima.
Lungo sentieri, pascoli ho trovato i segni di questo passaggio, permettetemi di dirlo BARBARO, di chi è salito in alpe solo per prendere un po’ di sole, parcheggiare l’auto a 2min e sporcare dappertutto. Ho trovato mascherine, guanti, bottiglie, plastica di vario genere (Si proprio quella che fino a febbraio tutti volevano eliminare dagli oceani).
Insomma siamo peggiorati ancora, vediamo la montagna come un parco giochi (anche al mare e la collina). Non ci interessa se siamo in un pascolo, in una torbiera. Non ci passa per il cervello la minima curiosità di cosa ci sta attorno, l’importante è uscire di casa e far “casino”, dal mio punto di vista apparentemente senza alcun motivo.
Il comportamento di alcuni individui, che poi ovviamente vengono imitati, è alquanto scorretto e poco sostenibile. La montagna, come dicevo qualche video passato, non ha bisogno di noi, sta bene da sola.
Noi quando ci rechiamo in un posto che non è casa nostra, dobbiamo sapere dove stiamo andando e rispettare natura, tradizioni e genti del posto. Questa, permettetemi il termine, “urbanizzazione della montagna” non è certo quello che mi aspettavo.
Purtroppo, abbiamo perso completamente il gusto del “bello”, non siamo più coscienti di cosa viviamo, questo si può osservare nelle azioni che vi ho citato in questo articolo.
Fortunatamente non è per tutti così e c’è chi, come vi descrivevo all’inizio, si pone delle domande, perché sa cosa vuol dire andare in montagna, ed è pronto a fare anche l’esperienza, meno comoda del rifugio, di dormire una o più notti sotto le stelle con i propri mezzi.
I rifugi quest’estate saranno aperti, prenotateli tranquillamente, poi se volete vivere un’esperienza diversa, più solitaria a contatto con la natura e senza lasciare traccia del vostro passaggio, sono sicuro che la tenda sia sicuramente qualcosa da provare.
Credo che un bel trekking in tenda farebbe molto bene a tutte quelle persone che non hanno ancora percepito cosa significhi vivere in equilibrio con se stessi e l’ambiente. Ho la speranza che sia possibile, attraverso l’esperienza diretta, il ritorno ad abitudini più lente, riflessive e pure.
Attraverso il contatto con la natura, diretto, senza troppi fronzoli, penso sia possibile far tornare, la curiosità, l’attenzione che dovremo dare al tempo e lo spazio per migliorare il nostro benessere e stile di vita. Comprendere i meccanismi della Terra, sentendoli attraverso il proprio corpo, a mio parere, sono una delle soluzioni per rendersi conto, ogni giorno, delle azioni lesive che facciamo all’ambiente.
Con la scusa della fotografia, permettetemi, con orgoglio, sono riuscito in questi anni a portare molte persone a contatto diretto con la natura. Semplici escursioni in tenda e reflex al collo.Dall’affanno a cercare e fotografare il paesaggio visto in una pubblicità, queste persone sono passate ad uno status più rilassato, alla ricerca della bellezza. Ovviamente l’esperienza ha fatto si che anche il loro modo di fotografia sia migliorato. Se siete interessati qui trovate il mio calendario 2020
Vi segnalo questo progetto a cui ho aderito e che spero riunirà molti di voi. “Il movimento della bellezza”
Se volete andare in tenda per le nostre Alpi, fatelo, però rispettate le regole regionali. Per pernottare esistono regole ferree, soprattutto nei parchi. Informatevi sulle limitazioni, sulle condizioni dell’ambiente, il meteo e attrezzatevi nel modo corretto. Tipicamente è concesso, a seconda delle regole regionali, provinciali o comunali il bivacco notturno, non il campeggio. Inoltre in molti luoghi è vietato sostare in tenda se nei pressi esiste una struttura o un rifugio d’appoggio.
Ricordatevi sempre di fare la spesa nel luogo dove vi fermate, cercate di far lavorare le persone del posto, non siate turisti “mordi e fuggi”.
Un buon frequentatore della montagna dietro di se lascia solo le sue impronte.