Ad anticipazione del 69° Trento Film Festival, quattro serate dedicate ad altrettanti film vincitori della Genziana d’Oro e quattro puntate di approfondimento sui grandi filoni del cinema di montagna dagli anni Ottanta ad oggi
Torna il Trento Film Festival (30 aprile – 9 maggio 2021), torna Visioni, la trasmissione nata dalla sinergia tra la storica rassegna di cinema e culture di montagna e la Fondazione Museo storico del Trentino, giunta ormai alla sua terza stagione: quest’anno, per esplorare nuovi scenari e proiettarsi in una dimensione internazionale, Visioni ha esteso la sua “cordata” alla IAMF – International Alliance Mountain Film Festival e al Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino.
Anche questa nuova stagione, Visioni sarà divisa in un due parti. Ad aprile andranno in onda quattro serate che anticipano l’edizione del Trento Film Festival e che avranno come protagonisti quattro film vincitori della Genziana d’Oro – Gran Premio Città di Trento in quattro diversi decenni. I film saranno introdotti da Miro Forti, insegnante di analisi e linguaggio cinematografico e membro della commissione di selezione del Festival, e da Alice Manfredi, coordinatrice di History Lab.
A seguito della rassegna, partendo dai film messi in onda, Visioni punterà l’obiettivo sui grandi filoni del cinema di montagna dagli anni Ottanta ad oggi: ogni puntata si focalizzerà su un decennio e su una tematica, dai documentari alpinistici a quelli naturalistici, passando per i film di fiction e la produzione documentaristica che esplora la vita delle popolazioni di montagna. In studio il giornalista Rosario Fichera intervisterà ospiti internazionali, con la presenza fissa di Marco Ribetti (Vicedirettore Museo Nazionale della Montagna e Coordinatore IAMF – International Alliance for Mountain Film) e di un ricercatore o di una ricercatrice della Fondazione Museo storico del Trentino.
In onda su History Lab nei fine settimana
I quattro film di Visioni andranno in onda nei quattro fine settimana di aprile su History Lab (canale 602 del digitale terrestre): il sabato alle 21.00, in replica la domenica alle 15.00, e saranno disponibili anche in streaming negli stessi orari sul sito hl.museostorico.it .
Sabato 3 e domenica 4 aprile è andato in onda un documentario di alpinismo himalayano che ha lasciato il segno negli anni Ottanta, vincendo la Genziana d’oro nel 1989: K2 – Sogno e destino, del grande alpinista e cineasta Kurt Diemberger (Germania / 1988 / 60′). Il K2 nel 1986 è il teatro di una delle più grandi tragedie alpinistiche della storia: un nodo infinito di sogni spezzati, di vite interrotte. Dietro tutto ciò, due grandi protagonisti: Kurt Diemberger e Julie Tullis, “il film team più alto del mondo”.
Sabato 10 e domenica 11 aprile si passa agli anni Novanta, con un film di fiction firmato da Mario Brenta che ha conquistato il Gran Premio Città di Trento nel 1995: Barnabo delle montagne (Italia / 1994 / 124′), tratto dal celebre racconto di Dino Buzzati, è un’intensa storia d’umanità ferita che si confronta con la diversità dei paesaggi e delle stagioni.
Con il primo decennio del nuovo millennio matura definitivamente una sensibilità cinematografica che fa entrare in gioco una montagna diversa e nuovi soggetti: nel 2007 a Trento vince a sorpresa Primavera in Kurdistan di Stefano Savona (Francia, Italia / 2006 / 79′), uno sguardo senza ideologia, con occhi intimamente profondi e al tempo stesso leggeri, nell’animo di giovani guerriglieri curdi, ragazze e ragazzi, che hanno rinunciato a una vita normale e rischiano tutto pur di proteggere la loro identità culturale. Il film andrà in onda sabato 17 e domenica 18 aprile.
Nel decennio da poco concluso i temi ambientali diventano uno degli argomenti chiave della produzione documentaristica. Nel 2013 al Trento Film Festival trionfa Expedition to the end of the world di Daniel Dencik (Danimarca / 2012 / 89′), ambientato tra i ghiacci del nord est della Groenlandia, che racconta un viaggio epico a bordo di una goletta di un gruppo di scienziati e artisti, personaggi unici che sanno esprimere un profondo senso di avventura, scoperta e ricerca scientifica con grande humour e attraverso nuovi modi di vedere il mondo. Appuntamento sabato 24 e domenica 25 aprile.
Terzo anno di collaborazione fra Trento Film Festival e Fondazione Museo storico del Trentino
«La collaborazione tra la nostra Fondazione e il Trento Film Festival, una delle manifestazioni del settore più rinomate a livello nazionale e internazionale, è giunta ormai al suo terzo anno ed è per noi molto importante perché permette a due istituzioni diverse di mettere a fattore comune le proprie conoscenze e competenze», dice Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino. «Questa collaborazione ha l’obiettivo di promuovere la cultura cinematografica, ma anche altri temi, come la conoscenza del territorio e della sua storia. La proposta che facciamo al pubblico quest’anno è per la nostra Istituzione di particolare interesse perché introduce una prospettiva storica con un percorso attraverso i decenni, a partire dagli anni ’80, che mette in luce i cambiamenti intervenuti nel modo di raccontare la montagna e le genti che la abitano».
«Nel 1952 nasceva a Trento il 1° Concorso Internazionale della Cinematografia Alpina: si trattava del primo festival internazionale di cinema di montagna, e non a caso si svolse a Trento, nel cuore delle Alpi e di quelle Dolomiti allora al centro della scena alpinistica mondiale», ricorda la direttrice del Trento Film Festival, Luana Bisesti. «A quella prima pionieristica edizione parteciparono sette nazioni con 39 film e ad aggiudicarsi il primo premio fu il film francese Cimes et merveilles. In vista del settantesimo anniversario, grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino vogliamo omaggiare questa storia gloriosa, valorizzando la dimensione internazionale della nostra rassegna. Se Trento è una città che guarda al mondo con curiosità e che ha solide relazioni internazionali, possiamo dire con un certo orgoglio che è anche merito del Trento Film Festival».
Visioni è un programma a cura di Sara Zanatta e Tommaso Iori, in collaborazione con Alice Manfredi, Matteo Gentilini, Rosanna Stedile, Giovanni Gatto e Luigi Pepe. Una produzione Busacca Produzioni Video, regia di Diego Busacca e fotografia di Marco Busacca.