Tre le distanze: 170 km e 11.500 m D+, 90 km e 5.700 m D+, 35 km 1.700 m D+, tra panorami mozzafiato, sentieri, rifugi e cime passate alla storia
Dal 24 al 26 settembre, Adamello Ultra Trail non offrirà soltanto una delle competizioni più dure nel panorama dell’ultra-running, ma anche un percorso mozzafiato dove godersi i paesaggi e la natura incontaminata dell’Alta Valle Camonica nel comprensorio Ponte di Legno-Tonale, nel Parco Regionale dell’Adamello e nel Parco Nazionale dello Stelvio, sconfinando anche in Alta Val di Sole.
Le tre distanze proposte dall’organizzazione (170 km e 11.500 m D+, 90 km e 5.700 m D+, 35 km 1.700 m D+) offrono un continuo saliscendi ai partecipanti, immergendoli in panorami spettacolari e nella storia di questi luoghi. Le indelebili tracce della Grande Guerra – combattuta anche sui vicini ghiacciai del gruppo dell’Adamello – rendono questa corsa unica nel suo genere.
Una lunga cavalcata tra 8 comuni, 7 dei quali dell’Alta Val Camonica
Oltre a Vezza d’Oglio, sede di partenza e arrivo dell’evento, il trail toccherà Edolo, Incudine, Monno, Vione, Ponte di Legno e Temù, con Vermiglio in rappresentanza del territorio Trentino. Quest’anno nella prima parte del percorso, è presente anche un’interessante novità con il passaggio al Bivacco Linge (2289 mt) e al Rifugio Valmalza (1998 mt).
Grazie all’instancabile lavoro del Comitato Organizzatore, del Consorzio Forestale Due Parchi, del C.A.I. Pezzo-Ponte di Legno, dell’Unione dei Comuni e dei molti volontari, diversi tratti dei sentieri sono stati ripristinati rivalutando un vero e proprio patrimonio storico. Fra i primi esempi, troviamo il museo a cielo aperto sotto Cima Rovaia (2525 mt) e la Bocchetta di Val Massa (2499 mt): qui troviamo un lungo muraglione, delle trincee e delle fortificazioni belliche ancora ottimamente conservate.
Da quota 690 mt di Edolo, il percorso di Adamello Ultra Trail si inerpica fino ai 2681 mt della suggestiva Cima dei Contrabbandieri, il punto più alto della gara. Prima di salire al valico si trova il Rifugio Bozzi, una delle 25 strutture di supporto che permettono ai partecipanti di effettuare i necessari rifornimenti, per poi proseguire sconfinando in territorio Trentino. In questo tratto sono abbondanti le testimonianze del passato austro-ungarico. Superati i resti del villaggio militare della Città Morta e il Forte di Saccarana, si ritorna in Lombardia tramite il Passo del Tonale, scendendo dunque verso Ponte di Legno e raggiungere la principale base vita del percorso.
Da qui, la sorella minore di 90 km rientra a Vezza d’Oglio seguendo un breve tratto della Via Carolingia, la strada percorsa da Carlo Magno a cavallo dell’VIII e IX secolo per raggiungere Roma da Aquisgrana. La 170 km continua invece per la sua seconda parte nel Parco Regionale dell’Adamello. Tra i punti salienti troviamo il Passo Gallinera, da dove inizia una discesa impegnativa e ricca di punti panoramici come quello di Malga Stain. Con poco più di 30 km ancora da percorrere, resta un ultimo assalto a quota 2000 metri, da effettuare sulle pendici del Monte Pagano. Sorpassato quest’ultimo scoglio, si scende in picchiata fino al completamento del grande anello al Centro Eventi di Vezza d’Oglio.