La Zamberlan Salathè 80 GTX RR è audace nei colori, nell’esclusivo taglio della tomaia up-cut, nell’allacciatura tecnica fino alla punta. Esprime la voglia di scoprire nuovi luoghi, la voglia di energia e di movimento. La calzata è avvolgente, l’appoggio stabile e preciso. Leggerezza, grip e protezione fanno della Salathè molto più di una scarpa da avvicinamento. Una scarpa dalla macchina alla cima con l’energia dei colori iconici degli anni 80. Lasciati ispirare!
ECCENTRICA ED ESUBERANTE E’ FATTA PER STUPIRE
A partire dalla calzata, avvolgente e precisa grazie all’allacciatura fino alla punta, tipica delle scarpe da avvicinamento. Su qualsiasi terreno la suola in Megagrip dà ottima aderenza.
L’energia dei colori mette le ali ai piedi, con tutta la creativity dirompente degli anni ’80 e il comfort reattivo della tecnologia Zamberlan®.
II fascione in gomma, che corre su tutta la base del piede, protegge la scarpa mentre il trattamento Hydrobloc® impedisce alla tomaia di assorbire l’acqua. Salathè 80 GTX RR dà il massimo in avvicinamento, vie ferrate ed escursioni. L’energia si sente, e si vede.
AMARCORD
Quelli erano anni in cui i video uccidevano le star della radio. Erano gli anni dei Duran Duran ma, per qualcuno di noi, che non voleva ammettere che li ascoltava, erano gli anni dei Joy Division dei Violent Femmes, degli Usker Du e dei REM. Ma quelli, erano soprattutto gli anni in cui Frankie ci diceva di rilassarci e, fra i banchi di scuola, qualcuno di noi lo ha ascoltato. Quelli erano anni in cui tutto cambiava velocemente, tutto evolveva. Quelli erano anni in cui il CD stava mettendo in cantina intere collezioni di vinili. Qualcuno di noi ha resistito tutti questi anni e adesso si gode la rivincita. Quelli erano anni in cui, se volevi andare in montagna, ti dicevano che bisognava partire all’alba. Quelli erano anni in cui non capivamo perché dovessimo partire ancora prima di rientrare a casa. Quelli erano anni in cui non capivi se eri tu che arrampicavi più forte oppure se erano i miglioramenti dei materiali a farti progredire.
Qualcuno di noi diventava effettivamente sempre più bravo, io, contavo sui materiali. Quelli erano anni in cui se andavi sul Verdon, potevi mangiare a La Palud insieme ai miti di cui leggevi le imprese sulle riviste. Quelli erano anni in cui non vestivamo più in flanella ma in lycra e con T-shirt dalle maniche strappate. Poi, fortunatamente, nessuno di noi I’ha più fatto. Alcuni di noi si sono improvvisati contadini anche se quello che coltivavano non avrebbe sfamato il mondo. Alcuni di noi sono rimasti per sempre giovani. II troppo ardore o il troppo amore per la montagna li ha trattenuti li, dove amavano andare. Quelli che come me sono invecchiati portano con sè il ricordo commosso di quegli amici e di quelle giornate. Quelli erano gli anni del viola, del giallo, del lilla, dell’arancione, del rosso, dell’azzurro. Quelli sono stati i colori di quella generazione di “montanari” e questi i ricordi che quei colori mi richiamano alla mente. Omaggiare quei ventenni degli anni ottanta è quello che ci ha spinto a realizzare questa linea con l’augurio che quei colori possano diventare fonte di ricordo anche per le nuove generazioni.
Un ventenne degli anni ottanta.
INFO: Zamberlan