Il team, oltre a Batard, comprende i francesi Alan Batard (figlio di Marc), Gérard Menard (guida di alta montagna), Lucien Boucansaud (aspirante guida),Yorick Vion, (aspirante guida), Nadine Laborde (cardiologo), Deny Marchese (Almeida farmaceutica), dallo scalatore nepalese Pasang Nuru Sherpa e dallo scalatore pakistano
Sajid Ali Sadpara (figlio del compianto Ali Muhammad Sadpara, che avrebbe dovuto far parte del progetto). Alla conclusione di questo progetto, Sajid entrerà nella squadra di
Alex Txikon e
Simone Moro per il tentativo invernale al
Manaslu.
L’obiettivo del progetto è quello di ridurre i rischi e rendere meno pericolosa la scalata dell’Everest.Il progetto è sostenuto dall’associazione “
Montagne et humanisme“, la stessa che sta aiutando Batard a creare l’Himalayan International Mountaineering School (HIMS), una scuola per la formazione di guide di alta quota in Nepal.
Ricordiamo che gli ‘Icefall Doctors’ sono incaricati di attrezzare la cascata di ghiaccio per le spedizioni, un lungo passaggio pieno di crepacci ed enormi blocchi di ghiaccio, in continuo movimento (gli esperti stimano che questo ghiacciaio si muova di un metro al giorno), una minaccia costante per alpinisti e sherpa. Nel 2014, sedici sherpa persero la vita mentre attrezzavano la via, a causa del distacco di un grande seracco.
Sadji Ali Sadpara (figlio Muhammad Ali Sadpara), Marc Batard, Alan (figlio di Marc Batard), Lopsang (figlio di Pasang Nuru Sherpa) a Kathmandu. Foto arch. Marc Batard
Una spedizione dal duplice obiettivo
Come detto sopra, uno degli obiettivi della spedizione è migliorare la sicurezza degli scalatori evitando il passaggio obbligato attraverso la cascata di ghiaccio.
Marc Batard conosce già la zona in cui intende aprire questa via alternativa e si è messo in contatto con coloro che hanno già attraversato tale affioramento roccioso per ricevere maggiori dettagli. Se fattibile, il team attrezzerà in modo “leggero” e provvisorio la via per garantire il passaggio, in attesa di attrezzare la linea definitivamente, come una via ferrata.
Ieri il team era a
Kathmandu dove ha organizzato i carichi di tutto il materiale necessario per il progetto. Oggi il team è partito per
NamcheBazar, dove resterà un paio di giorni per acclimatarsi e per ultimare gli ultimi acquisti prima di iniziare l’approccio al Campo Base dell’Everest. La durata della spedizione è stabilita in circa 3 settimane.