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9 Novembre 2021

Climbing · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

Jacopo Larcher libera due nuove vie trad in Valle Orco

Jacopo Larcher in Valle Orco, ottobre 2021. Fonte Instagram. Foto: Federico Ravassard

Lo scalatore altoatesino apre due vie trad estreme: “Blood Diamond” e “Shikantaza”

Dopo aver esplorato l’Islanda con il suo connazionale Stefano Ghisolfi ed altri atleti, Jacopo Larcher ha raggiunto la Valle dell’Orco per un raduno. Concluso il meeting, è rimasto ad arrampicare nella valle piemontese, stimolato dal perfetto clima autunnale.

Qui, tra il 24 e 25 ottobre, lo scalatore altoatesino ha chiuso due progetti trad.

Ecco il racconto di Larcher:

“’Dopo un periodo di vie impegnative non c’è niente come 2 settimane di vita in furgone e arrampicata su granito in una valle piena di potenziali nuove salite. Nella seconda settimana di ottobre, sono andato in Valle Orco per partecipare ad un Raduno, con l’idea di arrampicare un po’, successivamente. Quando tutti hanno lasciato la valle, il tempo era troppo bello per andarsene  e, dopo la spedizione in Pakistan, non vedevo l’ora di tornare al trad. Durante il raduno ci è stata fornita una piccola carrellata di progetti interessanti, vecchi e nuovi, e mi sono affrettato a dare un’occhiata!

Babsi doveva tornare a casa per lavoro, quindi sono rimasto con Olli (il nostro cane) e ho scalato in solitaria o con i locali Andrea e Simone, che molto gentilmente mi hanno permesso di parcheggiare il furgone a casa loro e mi hanno fatto sentire davvero a casa (grazie di nuovo!).

Ho iniziato a lavorare su due linee molto interessanti ma totalmente diverse. La prima era un vecchio progetto di Adriano Trombetta, uan via corta e molto “britannica”, la seconda una fessura ripida e potente situata in una falesia recentemente sviluppata da Andrea, Simone e Marzio (Nardi). Mi è piaciuto molto che le vie  fossero così diverse, e che richiedessero tecniche completamente opposte. Una era tecnicamente più morbida ma pericolosa, con potenziali cadute da 10 metri: l’altra era sicura ma molto più difficile, tecnicamente parlando. Ho scoperto che richiedono all’incirca la stessa quantità di lavoro ma approcci diversi. Per uno dovevo capire come scalarla e chiuderla, mentre per l’altra ho dovuto lavorare parecchio e in cordata per essere sicuro di non cadere nel punto sbagliato durante la sequenza: la bellezza e varietà del trad!

Il 24 ottobre, dopo alcuni giorni trascorsi a pulire le prese e a capire i metodi e le protezioni, sono riuscito a fare la prima salita di “Blood Diamond”, una fessura ripida e potente nel settore Diamant […] Secondo me, questa è una delle linee più dure che ho fatto in Valle Orco finora.

Il giorno dopo è stata la volta dell’altro progetto. Come dicevo, Adriano Trombetta aveva scoperto questa linea anni fa e aveva avuto la buona idea di provarla senza attrezzarla. Adriano è stato un vero pioniere dell’Orco (tra gli altri!), vi ha aperto tante vie e tanti progetti; purtroppo è stato travolto da una valanga nel 2017, ma il suo spirito vive ancora nella valle, così come i ricordi dei suoi cari!

La via è su un grosso blocco ai piedi del Sergent. […] Per questa linea la salita non è così difficile (intorno all’8a), ma la combinazione di “movimenti casuali” e il “rischio di caduta” la rendono piccante! Personalmente, mi è piaciuta molto la forma del blocco e la linea, motivo per cui ho davvero voluto salirla.

Non avrei potuto immaginare una conclusione migliore di questo viaggio in valle Orco! Non ho avuto modo di incontrare Adriano, ma questa linea è chiaramente un tributo a questo climber e alla sua visione! Ho deciso di chiamarla “Shikantaza” ( aka “Il progetto Tromba”).

Un grazie enorme ad Andrea e Simone del rifugio Le Fonti per il loro aiuto, assicurazione, lavoro… ma soprattutto per la loro calorosa accoglienza e i bei momenti! Non vedo l’ora di tornare in valle Orco, il posto è così bello e ha un grande potenziale per nuove linee!’

 

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